I prezzi delle case a Bologna, sia per quanto riguarda le compravendite che gli affitti, sono tra i piu’ alti d’Italia ma non i piu’ alti in assoluto. Il capoluogo emiliano e’ infatti al quinto posto, dopo Venezia, Milano, Firenze e Roma.

E’ quanto e’ emerso questa mattina nel corso della presentazione di una ricerca di Nomisma sulla condizione abitativa nell’area metropolitana di Bologna, realizzata per conto della Cooperativa Murri. La ricerca, illustrata dal responsabile scientifico dell’Osservatorio di Nomisma Gualtiero Tamburini e dal presidente della ‘Murri’, Adolfo Soldati, ha evidenziato altresi’ che il mercato della casa nell’area metropolitana bolognese – date le sue caratteristiche di distribuzione secondo una modalita’ “a cerchi concentrici” che porta a una riduzione dei prezzi man mano che si procede dal centro verso le zone esterne – e’ oneroso e tende a influenzare pesantemente le scelte localizzative delle famiglie, in particolare di quelle piu’ giovani, favorendo la dispersione sul territorio di forze lavoro con conseguenti pesanti ricadute sulla mobilita’.

Nel corso della presentazione, il presidente della Coop Murri Adolfo Soldati, ha posto l’accento sull’elevato costo dei terreni edificabili a Bologna, con punte che arrivano a 3.500 euro a metro quadrato, e che va ad incidere fino al 40% del costo di una abitazione. L’auspicio e’ che anche a Bologna, come sta avvenendo per esempio in questi giorni a Milano, le amministrazioni pubbliche intervengano individuando e mettendo a disposizione nuove aree a costi contenuti per l’edilizia residenziale.