La decisione della Margherita nazionale che riconosce due ‘anime’ al suo interno viene vista molto positivamente dagli ex ‘democratici’ sassolesi che si riconoscono nel progetto di Romano Prodi.

Dichiara infatti Massimiliano Righi, consigliere Comunale della Margherita: “La scelta di formalizzare una situazione che era omai nei fatti, in questo modo riconosce identità a una minoranza che non sempre o non totalmente, si è riconosciuta nelle scelte della direzione del Partito”.

A Sassuolo aderiscono a questa minoranza anche Antonio Scaglioni, già vicecoordinatore della Margherita Sassolese, Fabio Veratti, Consigliere Comunale per due legislature, prima come democratico poi come capogruppo della Margherita, ed il Circolo Laura Brilli.

“In ogni caso – continua – garantiamo il nostro appoggio leale e critico alla giunta a cui abbiamo sempre dato il nostro contributo in particolare negli ultimi tempi nella vicenda dello sgombero dello stabile di Via san Pietro. In questo caso l’amministrazione ha avuto la capacità di compiere una azione storica per Sassuolo in cui dopo decenni di immobilismo e apatia decisionale si è riusciti, anche e soprattutto grazie all’esperienza del nostro Sindaco Pattuzzi, a dare una risposta seria e coraggiosa ad uno dei problemi più drammatici che riguardano la città. Questa vicenda dovrà servire come monito nelle scelte da fare per la approvazione del PSC per il quale si auspica la ripresa del confronto sui temi politici ed istituzionali che bloccano da troppo tempo questo importante documento utile a stimolare le dinamiche di ripresa economica e favorire i processi di sviluppo ed integrazione sociale della nostra città ed evitare la nascita di nuovi ghetti o di quartieri etnici, con tutte le conseguenze che ci troviamo oggi ad affrontare”.