Tra riduzioni dei trasferimenti e aumento delle tasse locali, i Comuni italiani stanno sempre più pareggiando i loro conti. Lo rileva l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, in una ricerca condotta sulla base di dati Istat e del Ministero dell’Economia.

Dal 2000 al 2003 le spese delle amministrazioni comunali sono cresciute del 17,9%, toccando nel 2003 gli 83.655 milioni. Nello stesso periodo le entrate sono aumentate del 18,8%, raggiungendo sempre nel 2003 gli 83.008 milioni di euro. Sul fronte delle uscite, la principale voce di spesa è quella per la gestione e il controllo delle amministrazioni. Infatti, quest’ultima comprende gli stipendi, i costi di gestione delle sedi e degli impianti comunali come gli affitti, il riscaldamento, la luce, l’acqua, il telefono, etc. che nel 2003 sono arrivate a toccare la quota di 24 milioni 881 mila euro. Segue la voce ”Territorio e ambiente” con 15 milioni 244 mila euro di spesa da parte delle amministrazioni e ”Viabilità e trasporti” con 11 milioni 674 mila euro.