Continua la ripresa delle esportazioni dei vini italiani negli Usa, con un incremento nei primi sei mesi del 2005 del 6,3% in quantità e del 13,6% in valore. A renderlo noto è l’Italian Wine & Food Institute (Iwfi).

A determinare la ripresa, secondo gli analisti dell’istituto, è stato il leggero miglioramento nel rapporto di cambio dollaro-euro, il rallentamento delle esportazioni australiane e la determinazione con cui i produttori italiani hanno fatto fronte alla difficile situazione del mercato.

‘E si tratta di una ripresa ancora più significativa – sottolinea Lucio Caputo, presidente dell’Iwfi – perchè ribalta i dati del primo semestre del 2004 quando l’Italia, dopo anni di incontrastato dominio, era stata superata dall’Australia’.

Complessivamente, le importazioni vinicole Usa nel periodo gennaio-giugno hanno fatto registrare un incremento dell’8,4% in quantità e dell’8,7% in valore. Il positivo andamento ha interessato sette degli otto principali Paesi esportatori con l’unica eccezione della Francia che ha subito una flessione dello 0,1% in quantita’ e un aumento dello 0,5% in valore.

A differenza dell’Italia i vini australiani hanno fatto registrare un modesto aumento del 2,4% in quantità e una diminuzione dell’1% in valore che risultano in netto contrasto con le alte percentuali dei mesi passati. Migliora le posizioni invece il Cile con un aumento del 12,5% in quantità e del 11,1% in valore. I Paesi emergenti quali Cile, Argentina e Nuova Zelanda, continuano a registrare, in percentuale, gli incrementi più consistenti, anche se su più modesti quantitativi. Rilevanti incrementi anche dalla Germania e dalla Spagna.

Nel primo semestre dell’anno le importazioni dall’Italia sono ammontate a 918.630 ettolitri per un importo di 455,34 milioni di dollari contro 864.020 ettolitri e 400,66 milioni di dollari nel corrispondente periodo del 2004; quelle dall’Australia a 907.610 ettolitri per 345,66 milioni di dollari contro 886.630 ettolitri e 349 milioni di dollari; quelle dalla Francia a 361.310 ettolitri per 291,8 milioni di dollari contro 361.730 ettolitri e 290,42 milioni di dollari e quelle dal Cile a 280,750 ettolitri per 77,49 milioni di dollari contro 249.570 ettolitri e 69,76 milioni di dollari. Complessivamente, le importazioni Usa di vini nel periodo gennaio-giugno 2005, sono state di 2.981.780 ettolitri e 1,4 miliardi di dollari, contro 2.751.040 ettolitri e 1,29 miliardi di dollari del corrispondente periodo del 2004.

L’Italia, con il 31%, e l’Australia con il 30,6%, detengono le quote di mercato più elevate fra i vini importati e complessivamente, con il 61,2%, controllano il mercato Usa, staccando tutti gli altri Paesi che congiuntamente appena raggiungono il restante 38,8%. Il prezzo medio per litro dei vini importati negli Usa nei primi sei mesi dell’anno è stato di 4,96 dollari per i vini italiani (contro 4,64 dollari nello stesso periodo del 2004); 3,81 dollari per i vini australiani (contro 3,94 dollari); 8,08 dollari per i vini francesi (contro 8,03 dollari); e 2,77 dollari per i vini cileni (contro 2,80 dollari).