Una famiglia media di 4 persone con 2 ragazzi che vanno a scuola deve spendere appena rientrata dalle vacanze ben 994,6 euro. E’ questa una stima dell’Intesaconsumatori, che al caro-scuola, vera e propria mannaia di settembre da 621 euro, ha aggiunto la spesa per la scorta alimentare (200 euro), quella per i trasporti (60 euro), le rate per le vacanze appena trascorse o, nei casi più difficili, per fare la spesa lo scorso anno (80 euro), più una multa per riabituarsi al traffico cittadino (33,60 euro). E il tutto al netto delle bollette e delle altre spese vive che normalmente gravano sui bilanci.


“Il prossimo 14 settembre si deve scioperare – sostengono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori – perchè a fronte di queste cifre non ci sono iniziative serie e concludenti per lottare contro il caro-prezzi. Se aggiungiamo al salasso del rientro le spese correnti superiamo abbondantemente due redditi. Le statistiche ci dicono che le famiglie arrivano al massimo a poter contare su 1.800 Euro. Come faranno a coprire il resto?”.

La domanda, secondo Intesaconsumatori, non è affatto di facile risposta.
Le vacanze sono state fatte pagando a rate il viaggio, appesantendo il bilancio di circa 80 euro al mese. Molte famiglie hanno anche fatto la spesa in questo modo lo scorso anno. Il risultato è che ogni mese, molte famiglie italiane, a consumi costanti dovrebbero avere la bellezza di 2.500-3.000 euro. Avendone poco più della metà, è evidente che abbiamo bisogno di misure specifiche e urgenti per rendere possibile a tutti un’esistenza veramente libera e dignitosa.

Secondo i consumatori le idee sono ormai state presentate più volte:
– piano dei trasporti a misura di consumatore
– concertazione sui servizi pubblici, l’energia e l’acqua
– controlli su peso netto ed esposizione dei prezzi nelle vetrine
– creazione di punti vendita diretta dal produttore al consumatore
– applicazione del price-cap a tutti i servizi che non siano soggetti a concorrenza
– accordi per la conciliazione per qualsiasi controversia di pagamento
– applicazione automatica della rateizzazione a zero interessi per i tributi e i debiti nei confronti delle amministrazioni da parte di nuclei familiari a basso reddito.

“Ora si aspettano le risposte concrete che ancora non sono mai arrivate – concludono Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori – E visto che la situazione sta peggiorando costantemente, è meglio evitare i monitoraggi e cominciare a lavorare sul serio”.