Le modifiche introdotte dalla legge
ex Cirielli provocherebbe un aumento della prescrizione dei reati che per i processi pendenti nella Corte di Appello di Bologna supererebbe il 300 per cento. Lo fa rilevare l’ Associazione Nazionale Magistrati diffondendo i primi risultati ”estremamente preoccupanti” della raccolta dati avviata autonomamente nelle Corti d’ Appello per verificare l’impatto del provvedimento in corso di approvazione.


I dati, riferiti a Milano e a Bologna, ”sono altamente attendibili – sottolinea la giunta esecutiva centrale dell’ Associazione – perche’ desunti dalla analisi di tutti i procedimenti pendenti distinti per tipologie di reati senza prendere in considerazione i reati gia’ prescritti al momento della rilevazione”.


Nel distretto di Milano, spiegano i vertici del sindacato delle toghe, ”si prescriverebbe immediatamente oltre il 40% dei reati oggetto di procedimenti pendenti. Tra questi spiccano i delitti di corruzione che si prescriverebbero in una percentuale pari al 78% e i delitti di usura in una percentuale pari al 61%.

Un altro considerevole numero di reati – il 12% – si prescriverebbe nel giro di un anno dalla approvazione della legge”.


”Discorso analogo per i processi pendenti presso la Corte di Appello di Bologna – aggiunge l’Anm -. Con le norme attualmente in vigore la percentuale dei reati destinati ad essere dichiarati estinti per prescrizione ammonta al 9,57% del totale dei reati in processi pendenti. Con le modifiche apportate dalla legge in corso di approvazione si arriverebbe al 40% circa.

Particolarmente significativo il dato relativo ai delitti in tema di violazione della legge sugli stupefacenti che per le ipotesi di cessione e spaccio di droghe c.d. leggere vede dimezzati i tempi di prescrizione (da 15 anni a 7 anni e sei mesi). Si tratta dunque di un aumento della prescrizione dei reati che supera il 300 per cento”.