“Con l’approvazione definitiva della legge ‘salva cibo Made in Italy’ si assicura ai prodotti alimentari legati al territorio il giusto spazio di vendita sugli scaffali dei supermercati invasi dai prodotti stranieri, nell’interesse delle imprese agricole e dei consumatori”.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare con soddisfazione la conversione del decreto-legge su “Interventi urgenti in agricoltura” che prevede peraltro importanti misure per fronteggiare le crisi di mercato, tutelare i formaggi a denominazione di origine e sviluppare le attività di controllo sulle importazioni e sui prezzi contro le speculazioni di mercato.

Il provvedimento rappresenta un ulteriore importante risultato della mobilitazione Coldiretti a sostegno del Made in Italy alimentare e – precisa la Coldiretti – contiene una norma per favorire la presenza di prodotti agricoli regionali nella moderna distribuzione, attraverso accordi di filiera. La disposizione, che è stata adeguata sulla base dei rilievi formulati dall’Antitrust, stabilisce – sottolinea la Coldiretti – che nelle grandi strutture di vendita e nei centri commerciali siano posti in vendita prodotti provenienti dalle aziende agricole ubicate nel territorio delle regioni interessate in una congrua percentuale, da definire sulla base di intese di filiera, rispetto alla produzione agricola annualmente acquistata.
Peraltro, al fine di migliorare l’accesso ai mercati degli alimenti locali si impegnano i comuni a destinare spazi adeguati agli imprenditori agricoli che intendono vendere direttamente i prodotti e pertanto si prevede che i comuni, sulla base delle disposizioni emanate dalle Regioni, stabiliscano l’ampiezza complessiva delle aree da destinare all’esercizio di questa attività, nonché le modalità di assegnazione dei posteggi, la loro superficie e i criteri di assegnazione delle aree riservate, in misura congrua sul totale.

Un vero e proprio via libera anche in Italia ai Farmers Market, i mercatini degli agricoltori nelle città che – riferisce la Coldiretti – stanno riscuotendo un grande successo in Francia, Inghilterra e Stati Uniti dove il loro numero è cresciuto nell’arco di cinque anni del 30% passando da circa 3000 agli oltre 3700 interessando anche le aree di prestigio di grandi centri come New York.
Secondo una recente indagine Agri 2000 nel 2005 in Italia – riferisce la Coldiretti – sette italiani su dieci hanno fatto acquisti direttamente dagli imprenditori agricoli giudicando conveniente l’acquisto nell’87% dei casi.
La volontà di favorire il rapporto diretto tra imprese agricoli e consumatori e di valorizzare nella distribuzione commerciale la produzione locale è coerente con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico generale del Made in Italy ma anche di assicurare una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale per le ricadute che tali cibi hanno sul territorio. Un beneficio anche per la salute come nel caso degli ortofrutticoli che possono garantire condizioni d genuinità e freschezza uniche non essendo soggetta ai lunghi tempi di trasporto dei prodotti importati.
Si tratta – precisa la Coldiretti – di “alimenti a chilometri zero”, sostenibile dal punto di vista ambientale perché non consumano carburante necessario al trasporto e contribuiscono dunque a ridurre l’inquinamento atmosferico.