”Nel presunto canile lager di Bologna, gestito dall’Enpa, i controlli della competente Asl erano frequenti: uno al giorno, cosi’ come erano frequenti quelli da parte dei tecnici del Comune di Bologna”: ironizzando sulla gravita’ delle accuse riportate dalla stampa, in seguito al sequestro della struttura, l’Ente nazionale protezione aninali ha affidato la propria difesa a un dossier firmato dal coordinatore regionale Carlo Locatelli.


”L’ultimo controllo dei tecnici del comune – si legge – era stato effettuato due giorni prima del sequestro. Nel verbale di sopralluogo, non risultano ne’ topi morti, ne’ animali denutriti, ne’ condizioni igieniche precarie, ne’ animali legati”. Ma i primi ”attacchi alla gestione dell’Enpa” risalgono al 28 febbraio 2005, quando ”alcuni ex volontari del canile e alcuni ex dipendenti licenziati per non aver rispettato le disposizioni e i regolamenti interni, presentano al Comune di Bologna una petizione nella quale si accusa l’Enpa di gestire un canile lager. Poche ore dopo la presentazione della petizione, una commissione composta da veterinari Asl e da dirigenti del Comune effettua un sopralluogo nel rifugio del capoluogo emiliano”.
Una relazione che – ha sottolineato l’Enpa – in pratica non trova alcuna irregolarita’: ”I tecnici accertano e documentano la recente ristrutturazione del magazzino-dispensa e la corretta conservazione degli alimenti nonche’ l’abbondanza di cibo conservato e la sua qualita’. Gli accusatori parlavano invece strumentalmente di ‘muffe alte dieci centimetri’. La commissione accerta inoltre l’adeguatezza del locale per il lavaggio delle stoviglie e l’uso, all’occorrenza, di traverse assorbenti per gli animali malati. Adeguato anche il gattile, che ospita 31 gatti in tre locali coperti e riscaldati. I gatti, secondo quanto scrivono i tecnici nel verbale di sopralluogo, risultano in buono stato di salute, di aspetto gradevole e con la propensione a farsi accudire. Tutti i gatti sono vaccinati.


Il canile risulta essere pulito e adeguato; nelle gabbie ci sono uno o due cani. Tutti i box risultano composti da una parte chiusa riscaldata. Esistono anche sette box di nuova costruzione riservati ai cani morsicatori e a quelli di indole aggressiva.
Al momento del sopralluogo erano presenti 175 cani ‘ben governati – scrivono i tecnici – e in buono stato di nutrizione’. Tutti i cani presenti nel canile sono vaccinati due volte all’anno e sottoposti alla ricerca e profilassi per filaria e diagnosi per leishmania e ehrlichiosi. Tutti i cani dati in affidamento o adozione, inoltre, vengono vaccinati per la rabbia e trattati per la teniasi”.