Si apre domenica 27 novembre, con una festa dedicata alle donne dell’Est che vivono e lavorano a Modena, il congresso del Sindacato dei Servizi e Terziario Filcams/Cgil che si terrà il 28 e 29 novembre.


Alle badanti dell’Est europeo che lasciano i loro paesi di origine alla ricerca di un lavoro nelle realtà più ricche – e ai tanti migranti di tutte le nazionalità che costituiscono l’80% degli addetti alle mansioni di cura domestica e della persona (dato Cgil nazionale) – è dedicato lo spettacolo
teatrale “Nostàlghia. Memorie, malinconie e speranze delle donne dell’Est” proposto dall’Associazione culturale Integra nell’ambito della festa al circolo Arci VibraLeft. L’inizio è per le ore 15, l’ingresso è libero e aperto a tutti i modenesi e
cittadini immigrati. Alle ore 17 rinfresco per i partecipanti. Nell’ambito dell’iniziativa sono previsti il saluto di Fiorella Prodi a nome della Segreteria Cgil provinciale, e interventi di Norma Lugli del Centro Lavoratori Stranieri/Cgil e di Patrizia Mazza funzionario Filcams/Cgil.

La Cgil parte dalla convinzione – come dichiarato nella tesi n.6 del documento congressuale “Riprogettare il paese, lavoro, saperi, diritti, libertà” – che i lavoratori stranieri siano una ricchezza per la nostra società in termini economici ma anche sociali e culturali, e che si debba operare per la piena integrazione dei cittadini stranieri che vivono e lavorano in condizioni di regolarità, sconfiggendo paure e atteggiamenti xenofobi, riconoscendo e attuando i diritti di cittadinanza per le persone migranti. Non ultimo il diritto al contratto, che – pur in un settore come quello del badantato/pulimento segnato dal lavoro sommerso – rappresenta comunque un punto di partenza per l’innalzamento e l’estensione delle tutele per tutte le lavoratrici.

La Filcams/Cgil è infatti impegnata nel rinnovo del contratto delle assistenti familiari (scaduto a marzo 2005) puntando a valorizzare il lavoro di cura a domicilio come servizio personalizzato distribuito su un arco orario di 10-12 ore, ad armonizzare i trattamenti salariali delle badanti a quelli degli altri lavoratori e a far rispettare i riposi
settimanali per queste lavoratrici. Il Sindacato appoggia la richiesta della Regione Emilia-Romagna di consentire l’ingresso libero nel nostro
Paese delle assistenti familiari, al di fuori del decreto flussi come avviene per altre figure professionali come gli infermieri. Ciò
consentirebbe di far emergere dal sommerso queste lavoratrici (che oggi secondo stime sindacali sono in maggioranza impiegate in modo irregolare), e rispondere al tempo stesso ai bisogni e alle richieste delle famiglie molto più consistenti rispetto alle quote d’ingresso.