Sarebbero circa 9 milioni gli italiani a rischio sovrappeso per colpa delle notti insonni, secondo gli specialisti riuniti per il XV Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno organizzato dal Policlinico di Tor Vergata di Roma in collaborazione con l’Università di Tor Vergata e la Fondazione Santa Lucia.


L’insonnia, dà un aiuto decisivo alla sempre più diffusa tendenza al sovrappeso: negli ultimi dieci anni infatti l’indice di massa corporeo medio è aumentato di un punto e mezzo, mentre si è passati dalle 8-9 ore di riposo notturno registrate negli anni ’90 alle 6-7 ore per notte dormite in media oggi.

La stretta correlazione fra le ore di sonno e l’aumento di peso corporeo è confermata anche da una ricerca del Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Chicago su 1000 persone: nei soggetti costretti a dormire 4-6 ore al giorno già dopo una settimana cresce inesorabilmente la voglia di mangiare.

E in più dormire poco innesca un pericoloso circolo vizioso: i chili che aumentano vanno a pesare anche sulla qualità del sonno, avverte Maria Grazia Marciani, Presidente del Congresso e Ordinario di Neurofisiopatologia al Policlinico romano. Infatti si calcola che il 50% delle donne e l’80% degli uomini con problemi di obesità si trovano ben presto alle prese con disturbi respiratori notturni che compromettono il sonno.

“Purtroppo solo un terzo dei pazienti con insonnia si rivolge al medico di famiglia e appena il 15 per cento decide di sottoporsi a una visita dal neurologo”, rileva la Marciani. Molti non ne parlano al medico per paura delle terapie farmacologiche, e si assiste al paradosso di pazienti insonni che non si curano accanto ad altri che assumono medicine anti-insonnia per anni senza un reale bisogno”.