Con il messaggio “Ferma l’Aids. Mantieni la promessa”, giovedì 1 dicembre, in occasione della Giornata mondiale per la lotta all’Aids, tutte le farmacie pubbliche e private dell’Emilia-Romagna distribuiranno gratuitamente un profilattico e materiale informativo sulla malattia. L’iniziativa è patrocinata dall’Assessorato regionale politiche per la salute ed è promossa da Federfarma e Assofarm Emilia-Romagna.


La Giornata mondiale per la lotta all’Aids è l’appuntamento annuale per focalizzare l’attenzione su risultati e prospettive nella prevenzione e nella cura della malattia.


Nella nostra regione, negli ultimi anni, l’incidenza dei nuovi casi di Aids registra una sostanziale stabilità. I nuovi casi diagnosticati si attestano nel 2004 sul numero di 4 ogni 100.000 abitanti e pongono la regione al quarto posto nel confronto nazionale come nel 2003 (dietro Lombardia, Lazio e Liguria). Il dato impone di mantenere alta l’attenzione rispetto alla prevenzione: al riguardo, la Regione, con una delibera del febbraio scorso, ha approvato e finanziato con 865mila euro specifici progetti di informazione, educazione e prevenzione dell’HIV-AIDS. I progetti, portati avanti dalle Aziende Usl assieme alle associazioni di volontariato e alle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, sono in corso in tutto il territorio regionale e i primi resoconti sono attesi in Regione nel febbraio 2006.


Il 1° dicembre, ogni persona che entrerà in farmacia, assieme al profilattico, riceverà anche una cartolina, con i riferimenti del Telefono verde Aids 800 856080, e del sito internet Helpaids (www.helpaids.it), gestiti rispettivamente da Azienda Usl di Bologna e dalle Aziende sanitarie di Modena.


Il telefono verde Aids 800 856080, gratuito sia da telefono fisso che da cellulare, offre la possibilità di prenotare il test HIV in forma assolutamente anonima, oltre a dare informazioni sui rischi di infezione e sulla malattia. Il telefono è attivo 24 ore al giorno, la presenza di operatori è assicurata tutti i pomeriggi feriali dalle ore 15 alle ore 18.
Il sito internet Helpaids offre in forma strettamente anonima, con email criptate, consulenze specialistiche da parte di medici e psicologi, nonché informazioni sull’infezione e sulla malattia.



Per la Giornata, le farmacie hanno inoltre realizzato e affisso locandine, esposte anche nei Servizi delle Aziende sanitarie (Consultori, Sert, Spazi giovani, Spazi immigrati, Dipartimenti di sanità pubblica, Reparti di malattie infettive).
In diverse realtà della regione sono poi previste iniziative organizzate dalle Aziende sanitarie in collaborazione con gli Enti locali e le associazioni di volontariato.



AIDS IN EMILIA-ROMAGNA: IL QUADRO EPIDEMIOLOGICO

I dati relativi ai casi di Aids notificati nel territorio regionale sono elaborati dal Servizio sanità pubblica della Regione. Il report annuale, che analizza gli aspetti epidemiologici e dell’assistenza, è consultabile all’interno del portale web del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna (www.saluter.it).



I nuovi casi di AIDS in Emilia-Romagna dopo un’importante diminuzione dell’incidenza (nel ’95 il tasso per 100.000 abitanti era 14.5, nel 1999 era 4.3) da sei anni registrano una sostanziale stabilità: 4.2 nel 2001, 3.9 nel 2002, 4.1 nel 2003, 4 nel 2004 (fonte: Coa, Centro operativo AIDS dell’Istituto superiore di sanità, che considera il numero delle notifiche pervenute in ciascun anno in esame). Il dato del 2004 è corretto per il cosiddetto ritardo di notifica (il tempo che intercorre tra la data di diagnosi e il momento in cui la segnalazione perviene al Coa.
Secondo la comparazione tra Regioni, fatta sempre dal Coa, nel 2004 l’Emilia-Romagna si colloca al quarto posto tra le Regioni italiane (dietro a Lombardia, 5.3, Lazio, 4.3, e Liguria, 4.1).
Complessivamente in Emilia-Romagna i casi di AIDS notificati dalle strutture sanitarie regionali nel periodo 1984/2004 sono 5.824 (5.294 i residenti).
E’ importante considerare che la forte riduzione dei nuovi casi di AIDS è difficilmente attribuibile a una riduzione delle infezioni da HIV, quanto piuttosto alle nuove terapie di farmaci antiretrovirali che hanno allungato in modo significativo il periodo di tempo che trascorre tra l’infezione e la malattia.

L’ HIV/AIDS, invece, continua a rappresentare un rilevante problema. Continua ad essere inadeguata la percezione del rischio: in Emilia-Romagna, nel periodo 1999/2004, il 39% delle persone si è scoperto malato di AIDS senza essere venuto prima a conoscenza della propria sieropositività.
Continua inoltre ad essere sottovalutato il fatto che l’AIDS è un rischio per tutti: le modalità di trasmissione del virus non vedono più al primo posto il contagio per via parenterale (con iniezioni) bensì il contagio attraverso rapporti eterosessuali: nel triennio 2002/2004 ha riguardato il 60% delle donne e il 35% degli uomini.

Le persone sieropositive in Emilia-Romagna sono stimate tra 6000 e 9000. L’andamento dei nuovi casi, negli ultimi dieci anni, registra una sostanziale stabilità.

Il numero dei bambini con infezione da HIV si è ridotto progressivamente nel tempo e in modo significativo, grazie all’adozione di protocolli di prevenzione e profilassi. Nella nostra regione nel 2004, su 29 madri con infezione da HIV, nessun bambino è nato sieropositivo (nel 2003 erano 2 su 37, nel 2002 nessuno su 48).



AIDS IN EMILIA-ROMAGNA – L’ASSISTENZA

Le terapie antiretrovirali hanno determinato migliori condizioni delle persone sieropositive. Anche per questo la Regione Emilia-Romagna negli ultimi anni ha promosso modalità di assistenza più vicine alle esigenze dei malati di Aids. Questo ha portato a una diminuzione dell’assistenza in ospedale (sia per quanto riguarda il ricovero ordinario che in day hospital) in favore di un aumento dell’assistenza ambulatoriale (con possibilità di fornire a domicilio i farmaci antiretrovirali), dell’assistenza a domicilio e dell’assistenza in case alloggio.

Nel 2004, il 29.1% dei malati di AIDS ha usufruito di assistenza domiciliare o di assistenza in case alloggio.