Ha stuprato due prostitute, una delle quali incinta di cinque mesi, mentre era affidato in prova ai servizi sociali in seguito a una condanna per violenza sessuale e rapina e dopo aver collezionato una serie di denunce per lo stesso reato. L’uomo, un 42enne di origini calabresi residente da tempo a Modena, e’ stato arrestato la notte scorsa, su ordine di custodia cautelare in carcere del Gip di Modena, dagli agenti della squadra mobile e dei loro colleghi di Reggio, che per piu’ di due mesi hanno dato la caccia allo stupratore delle due prostitute.


Le indagini – coordinate dal Pm di Modena Domenico Ambrosino – erano partite la notte del 21 settembre scorso quando una prostituta sudamericana di 22 anni, in attesa di un bambino, aveva telefonato al 113 per denunciare di essere stata violentata e rapinata da un cliente occasionale con il quale, dopo aver pattuito il prezzo della prestazione, si era appartata in auto in una zona isolata a cavallo fra le province di Modena e Reggio. A quel punto, pero’, l’uomo l’aveva minacciata con un cacciavite costringendo la ragazza a seguirlo in un casolare abbandonato e gia’ ‘attrezzato’ con un lenzuolo steso per terra, sul quale l’aveva violentata a lungo prima di derubarla e di allontanarsi a bordo della sua auto, una macchina rossa.


Sulla scorta della descrizione fornita dalla ragazza, la polizia ha cominciato a sondare il mondo della prostituzione della zona, coinvolgendo la squadra mobile di Reggio. Durante le indagini e’ emerso che il 31 ottobre un’altra prostituta, una russa di 30 anni che vive a Reggio, era stata violentata nello stesso casolare e con le stesse modalita’ dal cliente ”dell’auto rossa”, di cui la donna era stata in grado di fornire alcuni numeri di targa.


La ‘rosa’ dei possibili violentatori si e’ cosi’ ristretta e le ulteriori indagini hanno portato ad individuare a arrestare il presunto responsabile dei due stupri, che non e’ sposato e svolge lavori occasionali. Gli investigatori non escludono che nel frattempo l’uomo possa aver compiuto altri stupri e le indagini quindi proseguono. Ma adesso lui e’ in carcere, con l’accusa di violenza sessuale aggravata e rapina, e dove era gia’ stato in seguito alla precedente condanna, prima di essere affidato in prova ai servizi sociali.