“Ho appreso con stupore, ma anche con un certo rammarico, che il Consiglio Comunale di Guastalla ha votato di ‘proseguire gli incontri e confronti per verificare la possibilità di cooperazione tra i due Atenei (n.d.r Parma e Modena e Reggio Emilia) e la loro volontà di investimento nella Bassa reggiana … al fine di operare tutte le sintonie possibili per il raggiungimento dell’importante obiettivo della presenza della formazione superiore nel nostro territorio'”.

“Confermo che mai, da quando circa un anno fa la notizia è rimbalzata sui media – continua il Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Prof. Gian Carlo Pellacani – il Sindaco di Guastalla, la cui amministrazione è pure impegnata economicamente al finanziamento dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, mi ha chiesto ufficialmente un incontro su tale argomento, né alcun rappresentante del sistema imprenditoriale reggiano mi ha mai manifestato una pur vaga esigenza di questo tipo”.

“Secondo quanto la Preside della Facoltà di Ingegneria di Reggio Emilia ed io abbiamo potuto accertare presso gli ambienti imprenditoriali locali – continua il Rettore – il fabbisogno di laureati necessario a sostenere la domanda qualitativa del mercato del lavoro provinciale è più che soddisfatto, mentre si indicano carenze per figure intermedie di tecnici specializzati.
Riteniamo, poi, che l’ipotesi di un ulteriore polo universitario al di fuori delle due città in cui sono concentrate le nostre attività accademiche costituirebbe non solo un pessimo esempio di programmazione universitaria ed una reiterazione di errori passati, ma anche una forzatura inutile, poco meditata, che determinerebbe soltanto una dispersione di energie e risorse, quando invece la materia richiederebbe di essere trattata con responsabilità e competenza per evitare di alimentare illusioni fra i giovani ai quali siamo impegnati a fornire solidi e qualificati corsi di studio. Essa sarebbe destinata a rimanere soffocata, schiacciata e depotenziata da un contesto emiliano-romagnolo già fortemente presidiato quanto a ricchezza, varietà e qualità di offerta didattico-formativa soprattutto nell’area meccanica ed ingegneristica in genere”.

“Come Ateneo di Modena e Reggio Emilia – prosegue Pellacani – non siamo interessati a distogliere attenzione, risorse ed energie fuori dal rispetto degli impegni sottoscritti col Comune di Reggio Emilia, la Provincia di Reggio Emilia, la Fondazione Manodori e la Camera di Commercio di Reggio Emilia nell’Accordo di programma, un’intesa che ha consentito nel volgere di sette anni di avviare e consolidare positivamente e con successo l’esperienza universitaria a Reggio Emilia”.

“Ricordo, infine – conclude il Rettore – che la sede delegata per la programmazione universitaria è la Conferenza Regionale dei Rettori (non i comuni), un organismo investito da un’alta responsabilità civile, che ha sempre governato e governa il sistema conformandosi a questo dovere nel pieno rispetto delle diverse territorialità.