E’ ancora la pittura la gran signora del mercato dell’arte 2005, ma la scultura guadagna terreno e per il prossimo anno, a fronte di una situazione stabile nelle arti grafiche, si prevedono ulteriori incrementi di prezzo e scambi nell’arte di Michelangelo. I quadri sono sempre il principale polo di attrazione per investitori e collezionisti, ma gli operatori dichiarano che la scultura quest’anno e’ stata quanto mai “tonica” e che in quest’ambito si registrano incrementi di vendite da record.

E’ quanto sostiene il Laboratorio sul Commercio dei Beni Artistici di Nomisma, diretto da Stefano Stanzani, che ha presentato ieri a San Marino il secondo rapporto dell’anno sul mercato dell’arte, nel quale si fa il punto sui 12 mesi trascorsi. Per misurare questo difficile e spesso inafferrabile mercato il Laboratorio si avvale di un panel di 153 operatori, fra antiquari, case d’asta e galleristi, per un fatturato complessivo 2004 di 130 milioni di euro circa.


In valori assoluti e’ ancora la
pittura quella che vanta le cifre piu’ alte. “Il prezzo medio di opere pittoriche piu’ frequentemente compravendute – scrive Nomisma – e’ di 26.702 euro, piu’ alto dello 0,9% rispetto allo scorso anno. il valore medio deriva da un valore massimo medio piu’ elevato per le opere del ‘900 (poco piu’ di 80mila euro, +0,9% rispetto al 2004), seguito da quelle di alta epoca (75mila euro, uguale al 2004) e da valori minimi medi per opere dell”800 (3.412 +36,5% sul 2004) e contemporanee (3.708,
+5,9%)”. I prezzi medi piu’ alti nella pittura sono quelli dei dipinti del ‘900 (43.1899, +0,7%), seguiti da quelli di alta epoca (42.600, +0,2%), dai dipinti del ‘700 (20.292 euro, -2,2%), dall’arte contemporanea (14.419 euro, +4,9%), dall”800 (13.013 euro, +4,1%). Per quanto riguarda le altre forme di espressione, i maggior incrementi di prezzi medi rispetto al 2004 si sono registrati fra disegni e acquerelli del ‘700 (+4,2%), pittura dell”800 (+4,1%), scultura dell”800 (+4%) e del ‘700 (+3,7%); forti ribassi invece per disegni e acquerelli contemporanei (-7,8%) e disegni e acquerelli del ‘900 (-7,5%).


La scultura, dopo aver messo a segno performance straordinarie negli scambi, nel suo complesso e’ riuscita negli ultimi 12 mesi anche a ridurre le distanze di prezzo con la pittura. “Il prezzo medio di opere scultoree piu’ frequentemente compravendute, indipendentemente dall’epoca di realizzazione, e’ di 21.111 euro, valore piu’ basso del 21% rispetto al corrispondente dato pittorico – scrive Nomisma – ma in risalita dell’1,5% rispetto al 2004″. Tale valore medio e’ calcolato sulla base dei prezzi piu’ frequentemente praticati per le opere delle varie epoche: il valore massimo medio piu’ elevato e’ quello delle sculture di alta epoca (60mila euro, +0,6%), seguito da quello delle sculture del ‘700 (poco piu’ di 42mila euro, +3,7%) e da valori minimi medi per opere dell”800 e del ‘900 (rispettivamente 2.427 euro, +14,2% e 3000 euro, valore immutato rispetto allo scorso anno). Infine per la fotografia “l’aumento medio dei prezzi delle opere maggiormente compravendute e’ stato inferiore al saggio medio inflattivo del periodo, con prezzi oscillanti fra 2.000 e 20.200 euro”.