Sgominata un’organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione. Cinque le ordinanze di custodia cautelare eseguite.

L’organizzazione era composta da cittadini russi, albanesi e da fiancheggiatori italiani. Le ragazze venivano acquistate direttamente nei paesi d’origine o sottratte ad altri gruppi operanti sul territorio e portate a Modena, dove dovevano riscattare il prezzo dell’acquisto con il lavoro in strada.




Secondo la Polizia, l’organizzazione aveva assunto una posizione di preminenza, nel territorio modenese, per la gestione di tutte le attivita’ illecite legate alla prostituzione. La gang aveva una classica struttura verticistica, anche se l’organizzazione era ‘a cerchi concentrici’: in sostanza, la gang era suddivisa in tanti sottogruppi, ciascuno comandato da una persona, e ogni singolo gruppo di prostitute conosceva il suo sfruttatore, ma ignorava chi fosse a guidare le altre ragazze.
Le giovani venivano ‘reclutate’ nei Paesi dell’est: spesso erano ‘acquistate’, sottratte ad altri gruppi che operavano sul territorio, oppure ancora rilevate, dietro pagamento, da precedenti sfruttatori, finiti nei guai. Una giovane russa si occupava di scegliere e reclutare le ragazze da indirizzare in Italia. Una volta arrivate nel nostro Paese, le giovani venivano poi affidate alla sorella della ragazza, che dava loro le istruzioni e le portava poi ai loro alloggi, affittati da un prestanome italiano. Le ragazze erano costrette a prostituirsi, e se cercavano di ribellarsi potevano essere picchiate o violentate: la loro zona era il Modenese, ma l’organizzazione poteva contare anche su appartamenti e basi a Verona.
Una parte del gruppo si era infatti spostata sulla citta’ scaligera, anche per la presenza dell’aeroporto e la maggiore vicinanza alle frontiere, per l’introduzione in Italia delle donne da sfruttare. Il presunto capo della banda, Sheptim Muca detto Timi Illi, albanese di 35 anni, e’ stato infatti arrestato a Verona, mentre il fratello Arjan, detto Andrea, 31 anni, era a Modena. Alfred Gega, detto Fredi, albanese di 27 anni, si occupava della gestione della ragazze a Verona, mentre il connazionale Fatos Belluti, 32 anni, era referente per Modena.
Prostituendosi, le ragazze dovevano riscattare il prezzo d’acquisto: quando avevano raggiunto circa 10 o 15mila euro, potevano affrancarsi e decidere se tornare a casa, nei loro Paesi, oppure entrare a far parte dell’ organizzazione, cominciando a ‘gestire’ direttamente altre donne. Le due sorelle russe che facevano parte della gang, infatti, erano ex prostitute, a loro volta divenute sfruttatrici: una di loro e’ ancora ricercata.