Viaggi per diletto alloggiando in lussuosi alberghi, cene in rinomati ristoranti, acquisti per abiti all’ultima moda o per diavolerie tecnologiche dell’ultimo grido (tivu’ al plasma, cellulari, telecamere), tutto cio’ pagando con carte di credito clonate in barba a centinaia di ignare vittime che scopriranno di esserlo solo con il prossimo resoconto bancario.

E’ quanto ha scoperto la squadra mobile di Rovigo che ha arrestato tra Adria e Bologna sette persone, di cui due italiani, tre ungheresi e due rumeni che erano tenuti sotto controllo da tre mesi.

Lo stop agli indagati e’ avvenuto tre giorni fa quando ad Adria (Rovigo) gli agenti hanno bloccato Paolo Aliprandi, 23 anni, di Codigoro (Ferrara), Valeriano Biolcati Rinaldi (52), di Bosco Mesola (Ferrara) e l’ungherese Zsolt Nagy (30), domiciliato a Bologna, appena usciti da un centro commerciale dove avevano acquistato merce per mille euro. Pagata ovviamente con carte di credito clonate: addosso ai tre, infatti, sono state trovate complessivamente 11 pay-card. Nel blitz nell’ appartamento di Bologna, dove viveva l’ungherese, la polizia ha incontrato una coppia di magiari (Arnold Miskolczi, 28 anni, e Aniko Torma, 20 anni, alias Claudia Guler) e una di rumeni (Leonard Sebastian Blana, 26 anni, e Marcela Maticiuc, 20 anni).


La perquisizione fatta dagli investigatori ha portato alla luce altre 20 carte di credito clonate, un kit per i chip elettronici del Pos con i codici delle carte di credito clonate, computer, lettori Pos, un software per la lettura delle carte di credito che permetteva di programmare su qualsiasi carta dotata di banda magnetica la riscrittura di tutti i dati relativi alle pay-card. E poi una valanga di merce: televisori al plasma, profumi, telecamere, le ultimissime novita’ di telefonini cellulare, abiti, computer. Adesso il compito degli investigatori e’ quello di individuare le vittime che sono a centinaia.

Il gruppetto si dilettava a fare acquisti un po’ in tutta Italia, dalla Lombardia alle Marche, in Veneto come in Emilia, spendendo senza preoccupazione tanto il conto sarebbe stato pagato dal vero proprietario della carta di credito.