“Il reddito netto delle famiglie italiane negli ultimi quindi anni è diminuito del 10%”. Lo sottolinea il Rapporto dell’Ires-Cgil, nella parte che analizza l’andamento dei consumi delle famiglie.

“Gli italiani – spiega lo studio – nel 2005 avrebbero accresciuto il peso del proprio indebitamento del 13,3% rispetto all’anno precedente, ma la metà di esso sarebbe stata utilizzata per comprare la casa. Inoltre a pesare sempre di più sui bilanci delle famiglie sarebbero anche le spese per emergenze che richiedono il credito in forma liquida (malattie, matrimoni, spese legali, arretrarti fiscali ed altre necessità improvvise). Inoltre si fiddonde sempre di più il credito al consumo per beni di prima necessità come quelli alimentari”.

Dal 2002-2004, prosegue l’Ires-Cgil, “se si guarda alle variazioni dei redditi e dei consumi emerge un primo livello, compreso tra il +5-10% per operai ed impiegati, ed un secondo livello tra il +15 ed il +25% per dirigenti ed imprenditori ed altri autonomi. Se si guarda poi alla ricchezza emerge una scala progressivamente crescente per gli altri autonomi che avrebbero incrementato la propria ricchezza del 50%”. Se, però, si depurano – aggiunge la ricerca – “i dati dall’effetto inflazione emerge che le famiglie di operai ed impiegati hanno subito una decurtazione del reddito”.