“Non c’è tempo da perdere nel tradurre la positiva disponibilità dell’Unione Europea in interventi urgenti a sostegno delle imprese prima che sia troppo tardi”. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Paolo Bedoni in riferimento ai risultati dell’incontro a Bruxelles tra i Ministri delle Politiche Agricole Gianni Alemanno e della Salute Francesco Storace con il Commissario europeo all’agricoltura Fischer Boel per discutere degli aiuti nazionali per far fronte alla crisi determinata dall’influenza aviaria.

E’ positivo – sottolinea il presidente della Coldiretti – il riconoscimento di una situazione di straordinarietà da noi evidenziata, con la decisione di avviare immediatamente un tavolo tecnico comunitario per definire un piano di ristrutturazione complessivo del settore sulla base di quanto è stato fatto per la crisi mucca pazza (BSE) e la diossina.
Registriamo – ha sottolineato Bedoni – il positivo impegno di Governo e Commissione Europea a lavorare in fretta all’interno delle linee del piano straordinario di intervento che abbiamo presentato per sconfiggere crisi e psicosi e salvare lavoro e imprese. Di fronte a una situazione grave di emergenza per le imprese, l’efficacia dei provvedimenti dipenderà – ha continuato Bedoni – dalla tempestività e dalla responsabilità che sapranno dimostrare le istituzioni nel renderli immediatamente operativi.
La stessa giusta fermezza che l’Italia sta dimostrando nell’attività sanitaria di controllo deve essere mantenuta anche – ha proseguito Bedoni – nell’attuazione dei provvedimenti economici necessari a salvare gli allevamenti che non hanno finora ricevuto nemmeno un euro pur essendo stati travolti da una crisi della quale non hanno alcuna responsabilità.

Finalmente la commissaria europea all’Agricoltura Maria Fischer Boel si è resa conto della grave crisi e dei pesantissimi danni che la “psicosi da pollo” ha provocato agli allevatori avicoli italiani, del tutto incolpevoli. E’ quanto evidenzia la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito alla disponibilità dell’Ue a riconoscere il problema aviaria per il nostro Paese.
La Cia, quindi, giudica positivamente l’apertura di un tavolo tecnico di trattative a livello comunitario che dovrà, però, portare in tempi rapidi e a concreti interventi per il settore avicolo, al fine di evitare il suo tracollo.
La Cia, intanto, continua il proprio lavoro di proposta e pressione presso le sedi istituzionali per la definizione di un vero e proprio “pacchetto” di interventi che non escluda comparti importanti della filiera. In primo luogo, gli allevamenti cosiddetti “rurali” e “biologici” che sono quelli maggiormente colpiti dalla crisi e che non beneficeranno in alcun misura dell’unico provvedimento per ora operativo: l’ammasso di venti milioni di euro.
Un primo importante appuntamento per valutare il reale impegno del governo nel tradurre in atti concreti le disponibilità comunitarie sarà -conclude la Cia- la riunione del “Tavolo tecnico avicolo” convocato per oggi al ministero delle Politiche agricole per l’esame delle misure da assumere per fronteggiare l’emergenza.