E’ stata molto probabilmente un’azione dimostrativa quella compiuta da chi ha sistemato l’ordigno davanti all’Istituto sperimentale per la zootecnia a San Cesario sul Panaro, trovato verso le 8.30 dal custode, che ha dato l’allarme.


L’innesco – uno zampirone collegato a fiammiferi – a quanto si e’ appreso appariva integro; nei pressi, inoltre, era stato sistemato un cartello, del tipo usato nei cantieri, che indicava il pericolo di esplosioni. Gli artificieri hanno confermato che comunque, in caso di scoppio, i danni sarebbero stati seri.
Le due bombole di gas, con candelotti di dinamite da cava, sono state collocate davanti ad una palazzina a uso uffici- laboratori: una accanto a un portoncino d’ingresso dell’ Istituto, cui si accede salendo alcuni gradini, l’altra su un davanzale girato l’angolo di un muro perimetrale, collegate da una miccia lunga parecchi metri. Vicino all’ ordigno e’ stata tracciata a caratteri cubitali su un muro, con vernice nera, la scritta ‘No ogm’, ma non sono stati lasciati volantini, ne’ il gesto – hanno riferito gli investigatori – e’ stato rivendicato nelle ore successive.


L’ordigno di tre anni e mezzo fa, molto simile a quello di oggi (che e’ stato poi fatto brillare nell’area di una cava), era stato collocato quando ancora la nuova sede dell’ Istituto sperimentale della zootecnia era in fase di costruzione. Anche allora le indagini si erano indirizzate negli ambienti dell’ ecoterrorismo, ala radicale del movimento che combatte tra l’altro tutto cio’ che e’ transgenico.
La ‘Beccastecca’, come e’ piu’ comunemente conosciuto il centro modenese, e’ diventata nota soprattutto per la partecipazione ad un progetto finalizzato all’ utilizzazione dei suini come donatori d’organo (‘xenotrapianto’), aumentando la loro tollerabilita’ per il trapianto attraverso tecniche di modificazione del patrimonio genetico (‘transgenesi’).


Circa un mese fa, nella notte tra il 21 e il 22 gennaio, nell’allevamento era divampato un incendio provocato dalla caduta di una lampada utilizzata per il riscaldamento. La paglia della lettiera era andata a fuoco e cinque suini (la ‘Beccastecca’ ne ospita in tutto 25) erano stati circondati dalle fiamme. L’allarme antincendio era pero’ entrato subito in funzione; le fiamme erano state poi domate in pochi minuti e gli animali erano stati cosi’ salvati.