Nuova perquisizione questa mattina da parte dei carabinieri del Ris nella cantina di via Jacchia, acquistata da Paolo Onofri, padre del piccolo
Tommaso, sotto sequestro da due settimane.

Nel primo sopralluogo erano
state trovate centinaia di fotografie e filmini pedopornografici che
avevano spinto gli inquirenti ad indagare su di lui; Onofri è tornato a
difendersi confidando alle pagine di un quotidiano la sua passione per le
ragazze giovani, non per le bambine, e ammettendo che questa vicenda ha
spinto al moglie a dubitare di lui.

Al momento gli inquirenti stanno
verificando la posizione di due muratori siciliani che hanno lavorato nel
casale degli Onofri, uno di loro è amico del padre di Tommaso ed entrambi
sapevano dell’inetrruttore che poteva togliere corrente a tutta la casa
inoltre i loro alibi sono ancora da verificare. Resta poi aperta la pista
delle ricette del farmaco anti-epilessia necessario al piccolo, tanto che
nei giorni scorsi sono stati sentiti diversi farmacisti.

Presenti alla perquisizione Paolo Onofri e l’avvocato
Claudia Pezzoni: la presenza del legale, in particolare, sta a testimoniare il valore probatorio della perquisizione.