Dopo mesi di discussioni e incontri fra le Organizzazioni Sindacali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil, la Rsu del Comune di Nonantola e la
delegazione di parte pubblica sull’indennità di turno per le inservienti del nido comunale, l’Amministrazione comunale ha risposto che non ci sono le risorse in barba ai tanti accordi sottoscritti sul salario accessorio dei dipendenti comunali, non ultima la preintesa che vincolava
l’Amministrazione al reperimento dei fondi per il 2005-2006.


A settembre 2005 l’Amministrazione ha proceduto alla riorganizzazione del lavoro interna al nido, aumentando da 3 a 4 le inservienti (spostando dalla
cucina la quarta operatrice) ampliando il nastro orario di lavoro dalle 7.30 alle 18 (prima era dalle 7.30 alle 16.30).
Trattandosi di un nuovo nastro orario di lavoro che supera le 10 ore, il contratto prevede per le operatrici indennità di turno, qualora i turni (di
6 ore l’uno) siano svolti in modo equilibrato nell’orario diurno, antimeridiano e pomeridiano.

L’Amministrazione comunale però ha cercato di aggirare le disposizioni contrattuali proponendo una modalità di “turni fissi”, sempre agli stessi
orari, che riduce notevolmente l’indennità di turno (escludendo dall’indennità i cosiddetti turni prevalenti che si ripetono cioè fissi per
più settimane, l’indennità si paga solo su una settimana e non su tutto il mese).
Lavoratrici e Sindacato hanno ribattuto che la proposta di orario della dirigenza comunale cozza contro l’offerta di un servizio di qualità
destinato ad una fascia di piccoli utenti da 0 a 3 anni, che solo la modalità dei “turni a rotolamento” (con le operatrici che prendono servizio
ad orari diversi ogni giorno, subentrando l’una dopo l’altra) può garantire, con la compresenza di 2 addetti nelle fasi di più intensa attività didattico-educativa e di maggiore necessità di assistenza ai
bimbi.
Con i “turni fissi” invece le lavoratrici si alternano in modo più discontinuo, creando parecchi problemi di sostituzione se una si assenta e sulla stessa attività interna.

Quanto ha risparmiato l’Amministrazione comunale con la nuova organizzazione dei turni su un nastro orario ampliato sino alle ore 18 e ricollocando una lavoratrice dalla mensa senza spendere un’ora di
formazione?
Se, come pensiamo, ha avuto dei significativi risparmi, grazie anche al lavoro delle operatrici, perché allora l’Amministrazione si ostina
ad aggirare le norme contrattuali e a non riconoscere i diritti dei lavoratori?

A inizio anno era stato chiesto un incontro al Sindaco per affrontare questi problemi e arrivare ad un’organizzazione del lavoro che desse una
risposta qualificata per il servizio nido. Il sindaco ha inizialmente preso tempo sino ad arrivare alla risposta negativa di questi giorni.
I lavoratori riuniti in assemblea hanno dato mandato al Sindacato di attivare tutte le iniziative, anche di mobilitazione, affinché venga riconosciuta l’indennità di turno nel pieno rispetto degli accordi
sottoscritti.
Al Prefetto è stato richiesto il dovuto tentativo di conciliazione con l’Amministrazione comunale, prima di passare ad azioni di lotta.