Dalle elaborate acconciature degli antichi
egizi fino alle creste punk, passando per le incredibili impalcature di capelli del Settecento, i diademi di piume da sciamano, la reliquia con un
ricciolo di capelli di Napoleone, le parrucche sotto le quali si nascondeva Andy Warhol.

La curiosa mostra ‘Un diavolo per capello’ allestita al Museo Civico Archeologico di Bologna (fino al 2 luglio) offre una carrellata nella storia dell’acconciatura attraverso i secoli, indagando il tema dal punto di vista artistico, antropologico e sociologico. Non a caso la capigliatura è stata considerata fin dall’antichità la parte più nobile
del corpo e la più carica di simbolicità, con il compito di segnalare la casta, il ceto, il rango, la tribù.

L’esposizione, organizzata dal Museo Archeologico insieme alla Fondazione Antonio Mazzotta di Milano, su iniziativa di Wella, propone oltre 300 opere, tra reperti archeologici, ritratti del 600/700, incisioni,
medaglie, fotografie, oggetti da toilette, materiali etnografici, dipinti e foto di Warhol.
La mostra, curata da Pietro Bellasi e Tulliola Sparagni, è divisa in sezioni e parte dall’antico Egitto dove già si ricorreva all’uso di parrucche e di extension; l’ornamento dei capelli assunse una forte ruolo anche nel mondo romano, dove si passò dalla sobrietà dell’età repubblicana alla valenza ‘modaiola’ (e di potere) dell’epoca imperiale. Se nel Quattrocento le capigliature delle nobildonne si arricchirono di nastri, perle e ghirlande, è nel Settecento che l’arte dell’acconciatura ‘esplose’ nell’uso di bizzarre parrucche sorrette da vere e proprie impalcature.

La foggia dei capelli è stata generalmente un segno di raffinatezza, signorilità, rango, ma in altre epoche è diventata espressione di anticonformismo e di ribellione sociale, come nel caso della cultura
underground degli anni ’60 e del movimento punk. Per finire con Andy Warhol: l’artista, insoddisfatto del suo aspetto e soprattutto dei suoi capelli, si nascose dietro una parrucca, che divenne protagonista nei suoi autoritratti, ma anche nelle fotografie a lui scattate da altri.

Info: 051/2757211. Orario: tutti i giorni (tranne il lunedì) 10-18,30. Biglietto 6 euro.