Ogni anno, a partire dal 2007, sarà indetta da parte del Consiglio comunale una giornata specifica di carattere tematico da dedicare alla celebrazione della ricorrenza dell’anniversario della Liberazione nazionale, da tenersi nell’aula del Consiglio comunale “come momento della memoria, di richiamo e di attualizzazione dei valori fondanti della nostra Carta costituzionale”.

Lo stabilisce una delibera presentata da Baldo Flori (Modena a Colori), approvata all’unanimità nel corso della seduta dedicata alle celebrazioni del 60° anniversario del Consiglio comunale. Il documento ricorda che “la ricorrenza del 60° anniversario della Liberazione ha trovato nel 2005 un particolare rilievo istituzionale anche a livello nazionale, da parte del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio dei Ministri” e che “per effetto particolare del 60° anniversario ci sono state numerose iniziative in città, esterne all’Amministrazione comunale, alle quali l’Amministrazione ha partecipato con propri rappresentanti o alle quali ha dato la propria adesione”.

Nella delibera Flori rileva che “le iniziative esterne, pur importanti, non possono essere sostitutive di una iniziativa autonoma del Consiglio comunale, come massimo organo politico-istituzionale cittadino, da realizzarsi al proprio interno e nella propria sede e che dia continuità nel tempo alla ricorrenza della Liberazione, non confinandola solo nello spazio ristretto dei decennali”.

Il documento propone quindi di indire la giornata tematica, anche in considerazione del fatto che “il Consiglio comunale di Modena, città insignita di medaglia d’oro, intende inserirsi in modo permanente nel dibattito storico e politico aperto nel Paese sul significato della resistenza per la costruzione dell’Unità nazionale, secondo il monito particolarmente caro al Presidente della Repubblica, nel rispetto della Carta Costituzionale frutto dell’incontro di culture diverse ed elemento fondante di una nuova e avanzata democrazia e fuori da ogni retorica meramente celebrativa”.

“La memoria storica che accompagna la Repubblica – ha concluso Flori – è stata spesso una memoria divisa. Non è negativo che ci possa essere pluralità di memoria, che può essere una ricchezza. Ma la pluralità, sfrondata da odio e rancore, non basta per costruire un processo di unità nazionale e per mantenerla nel tempo. L’iniziativa contribuisce perciò a costruire una memoria della Repubblica per costruire una casa comune”.