Le città devono essere gradevoli e accessibili – afferma Claudio Furini Direttore Generale Ascom Confcommercio – per questo l’Associazione ha proposto un aumento del 10 – 20% degli oneri di urbanizzazione per costituire un fondo destinato al miglioramento delle aree urbane.

La proposta di Ascom Confcommercio pone in effetti rimedio alla carenza di attenzione per i centri storici e per le aree periferiche a rischio desertificazione. Attenzione oggi più che mai necessaria, considerata la prospettiva del mancato finanziamento regionale delle leggi n. 41, 7 e 40.

Riconosciuto il positivo lavoro della Provincia, volto a coordinare la rete dei comuni – continua il Direttore Ascom Furini – gli Enti locali stentano a cogliere la necessità di integrare la programmazione commerciale con quella urbanistica, sola condizione che consente di pensare alla programmazione così come prevista dalla legge Bersani.
Un concetto ad esempio non recepito, sbagliando, da comuni importanti come Mirandola, Vignola, Spilamberto e Sassuolo. In questi casi si è eseguita una mera informazione a cose fatte trascurando letteralmente il confronto. Un importante ruolo non ricoperto da questi comuni e sarà forse il territorio intero a subirne negative conseguenze.

Venendo agli insediamenti polifunzionali – dice ancora Furini – mentre sono i benvenuti nelle aree montane per le attuali evidenti carenze di servizi, non si giustificano ampliamenti di superfici in altre zone dove hanno ben poca probabilità di intercettare consumi tradizionali dei quali si registra un calo. Si parla di Sassuolo, Fiorano, Vignola, Carpi, Mirandola, dove la superficie commerciale programmata è addirittura eccessiva.

Siamo poi del tutto contrari – contesta infine il Direttore Generale Ascom Claudio Furini – alle deroghe di ampliamenti concesse ai comuni. Si parla del 20% per i poli funzionali e del 10% per le grandi strutture di vendita. Va detto, in proposito, che Modena ha rinunciato in sede di conferenza. Mentre è da rigettare anche la possibilità dell’insediamento di grandi strutture di vendita nei centri storici dei comuni con oltre 10.000 abitanti.