Questo tipo di intervento al Policlinico di Modena non era mai stato eseguito, l’esofago-colon-plastica: in sostanza un autotrapianto di intestino per sostituire l’esofago inesistente alla nascita di un neonato. Il piccolo Giulio (il nome è di fantasia) era nato a Sassuolo nel gennaio del 2005.


Subito dopo la nascita i medici si erano accorti che qualcosa non andava. Rigurgitava la saliva e aveva colpi di tosse. Al primo tentativo di alimentazione rigetta tutto. Il neonato viene immediatamente trasferito alla Neonatologia di Modena, diretta dal professor Fabriszio Ferrari. Qui, i neonatologi ed i chirurghi pediatrici dell’équipe del professor Alfredo Cacciari, sospettano immediatamente una atresia dell’esofago, cioè una mancanza dell’esofago. In questi casi (si tratta in termini medico di atresia), vi è solo il primo tratto dell’esofago (pochissimi centimetri, poi chiuso a fondo cieco).
Infatti un sondino inserito nella bocca di Giulio non riusciva a progredire: non poteva arrivare nello stomaco. Dopo gli accertamenti radiologici, il piccolo viene condotto in sala operatoria per esegui-re una gastrostomia. In sostanza è stata inserita una sonda con la quale alimentare il neonato per un anno.

A tre mesi di vita Giulio torna in sala operatoria per vedere, mediante endoscopia trans gastrosto-mia, se l’esofago inferiore era di discrete dimensioni. Ma così non era: l’esofago inferiore era di pochi millimetri; sopra lo stomaco non c’era niente.
I chirurghi pediatrici procedono allora con una esofagostomia cervicale: il tratto dell’esofago supe-riore, quello subito dopo la bocca e il faringe, viene attaccato alla cute del collo del piccino: era comunque importante abituarlo “a mangiare”.
E finalmente Giulio arriva all’anno di vita. Il momento migliore per fare la esofagocolon- plastica.

Lo potremmo addirittura chiamare un autotrapianto di intestino per sostituire l’esofago (in realtà essendo conservata la vascolarizzazione originale del colon, scientificamente non è un trapianto ma una trasposizione).
Mediante un delicatissimo intervento chirurgico, durato cinque ore, nel febbraio scorso, il professor Cacciari e la sua equipe, hanno messo un tratto di intestino colon al posto dell’esofago inesistente, anastomizzandolo, unendolo a quell’esofago che era stato portato alla cute del collo, ed allo stomaco.
In 13° giornata post-operatoria il piccolo Giulio ha iniziato ad alimentarsi per bocca e quello è stato senz’altro il momento più bello per il piccolo, per i genitori, ma anche per i chirurghi pediatri.
Sta-mane il bambino è stato sottoposto ad un visita di controllo, le sue condizioni sono molto buone.