Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori per il recupero dei fossati del castello di Formigine. L’intervento, che era stato illustrato nei mesi scorsi alla cittadinanza nel corso di alcuni incontri e nell’ambito dell’ultimo ‘Settembre Formiginese’, è finalizzato al ripristino della configurazione medievale delle fosse castellane esterne ed al collegamento di queste con il fossato interno, venuto alla luce in seguito alla campagna archeologica condotta nel 2005.

La riscoperta dei fossati si inserisce all’interno di un ampio dibattito storico sul sistema difensivo medievale che, da qualche anno a questa parte, ha coinvolto tutto il panorama europeo. Sta di fatto che il progetto sul castello di Formigine è diventato oggetto di numerose riflessioni e considerazioni, tanto da essere presentato come esempio di studio anche ad un convegno su “Conservazione e valorizzazione dei castelli del Mediterraneo Occidentale”, che si è tenuto nel giugno del 2004 in Portogallo, con la collaborazione dell’Istituto per i beni culturali dell’Emilia-Romagna.

Gli interventi, eseguiti sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio della provincia di Bologna, Modena e Reggio Emilia e della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, prevedono inizialmente la ricollocazione degli arbusti della seconda metà del ‘900 prospicienti il Palazzo Marchionale, per i quali sono stati individuati due diversi siti: la piscina e l’area esterna del cimitero di Formigine.

I lavori, che dureranno circa 8 mesi, sono quasi completamente finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che ha sposato l’importanza dell’intervento.