Egregio Sig. Sindaco, è vero che il Comitato di Quartiere Braida è nato soltanto un anno fa, ma le persone che lo compongono lavorano per questo Quartiere ben da prima del “settembre 2004 quando l’Amministrazione Comunale assieme alla Prefettura , alla Questura e alle Forze dell’Ordine iniziarono una serie di controlli mirati e improvvisi nel Quartiere”.


Forse non sa che ben prima che Lei pensasse lontanamente di candidarsi come Sindaco di Sassuolo, alcuni membri del nostro Comitato furono tra i promotori dell’allora chiamato “Comitato del Parco di Braida”.


Dove era Lei quando alcuni di Noi lottavano perché non venissero chiuse le scuole medie Monari creando in questo modo un danno gravissimo in termini sociali per il nostro Quartiere?

Dove era Lei quando alcuni di noi si impegnarono, con dispendio di fondi ed energie personali, affinché fosse data una sistemazione accettabile ai primi lavoratori stranieri che giunsero sul nostro territorio (se non sa di cosa stiamo parlando si informi!!!!!).

Allora Lei probabilmente non sapeva nemmeno dove fosse Braida, ma se invece di parlare senza conoscere i fatti si fosse informato, probabilmente qualcuno di quei politici CHE FREQUENTANO LA NOSTRA CITTA’ DA PIU’ TEMPO DI LEI ( magari gli stessi che oggi ammettono che chiudere le scuole fu un grosso errore ) avrebbero potuto aiutarla evitandole così di fare la figura del disinformato.
In quanto al fatto che il suo operato ci abbia permesso di riappropriarci di una vita normale, se permette, è ancora tutto da dimostrare !!!.

Sarà normale per Lei che tutte le sere se ne torna a casa a Pavullo, o per l’assessore Bonettini che, se non sbagliamo, torna a Rometta (ci ricordiamo tutti che cosa è successo lì appena ventilata l’idea di costruire nuove case popolari) per quanto riguarda Noi invece la cosa è ben diversa.

Sinceramente che vi state stancando di ricevere critiche, ci lascia del tutto indifferenti: capiamo che dopo tanti bei proclami scontrarsi con la realtà non è certamente semplice, ma se Lei e la sua Amministrazione non siete in grado di sopportare questo peso, potete sempre dimettervi.

Ad ogni modo ci sembra che questo Suo sfogo sia frutto più dell’impossibilità di fornire risposte adeguate che non di uno sdegno reale.

In caso non le fosse ancora chiara la domanda che da un pò di tempo andiamo ripetendo, proviamo a porgerla in altri termini.


Dal momento che il disagio Sociale non è prerogativa degli immigrati, da momento che esistono anche a Braida diverse famiglie Italiane costrette a vivere in condizioni precarie (cosa che preclude ogni forma di dialogo), dal momento che
(a torto o a ragione) non abbiamo trovato nei Vostri progetti una sola parola che facesse riferimento a questo tipo di problematiche, dal momento che si parla di “portierato sociale, agenzia per la casa e sportelli di mediazione territoriale”riferiti soltanto a Cittadini Stranieri, Le chiediamo: che cosa ha intenzione di fare l’Amministrazione Comunale a riguardo ???

Sono stati fatti dei progetti o la cosa non è stata nemmeno presa in considerazione ???

NOI, che sappiamo solo criticare e dividere, da diverso tempo portiamo avanti la tesi secondo la quale non si può distinguere tra disagio degli Stranierei e disagio degli Italiani; il disagio è uguale indipendente da chi lo vive e proprio per questo motivo avevamo avanzato la proposta di sostituire lo sportello di “mediazione territoriale” previsto in via Circonvallazione 189 con un punto di ascolto e accompagnamento FRUIBILE DA TUTTI cercando così di gettare acqua e non benzina sul fuoco.


Chiaramente non siamo stati presi in considerazione e chiaramente, al contrario di altri Comitati che abbiamo visto al Vostro fianco appoggiare queste iniziative (e supponiamo che siano i Comitati “responsabili”) non siamo stati interpellati nella maniera più assoluta.


Vorremmo inoltre ricordarLe che la video sorveglianza nelle zone a rischio (quella che Vi siete affrettati ad installare dopo gli ormai noti fatti di Via Adda) era uno dei punti per i quali 400 persone manifestarono il 17/09/2005, ma anche allora nessuno ci prese in considerazione (sempre perché Noi non avanziamo mai proposte concrete).


Ci perdoni se richiediamo un ulteriore sforzo alla sua memoria, ma se non sbagliamo, era presente anche Lei il 15/11/2005 all’assemblea da NOI organizzata (che sappiamo solo criticare e dividere) presso la palestra della Parrocchia di Braida dove il Sindaco di Fiorano, sollecitato da più parti, manifestò la Sua disponibilità offrendo addirittura due appartamenti da destinare a lavoratori Stranieri.


Due appartamenti lo sappiamo sono poca cosa rispetto alle esigenze attuali, ma questa apertura avrebbe potuto creare i presupposti per una collaborazione basata, non più sugli interessi dei singoli Comuni, ma su una vera politica di inserimento dei lavoratori Stranieri sul territorio comune a tutto il distretto ceramico.

Cosa sia successo dopo quella sera, purtroppo, nessuno lo sa per il semplice motivo che, come al solito, non siamo stati coinvolti.

Infine ci chiediamo per quanto tempo ancora il Sig. Sindaco abbia intenzione di rinfacciarci una azione dovuta a tutta la cittadinanza, che chiunque si fosse trovato al Suo posto NON avrebbe potuto esimersi dal sostenere visto il rischio reale per l’incolumità fisica sia degli inquilini che dei residenti adiacenti al Condominio S. Matteo (vedi bombole di gas, ecc…), tutto ciò doveva essere solo un punto di partenza (come da Lui stesso sostenuto) e non un motivetto da ripetere tutte le volte che si trova in difficoltà nell’illustrare le prospettive di intervento e l’operato della Sua Amministrazione..



Vorremmo ricordare inoltre all’Assessore Susanna Bonettini che NON è assolutamente corrispondente al vero che il Comitato di Quartiere Braida sia sempre stato invitato alle riunioni convocate dall’amministrazione; tutti gli inviti vengono da noi archiviati e catalogati, a titolo di esempio, tutti abbiamo potuto vedere le immagini su TG Modena (Martedi11/07/06) di quali e quante associazioni erano e sono normalmente convocate a incontri decisionali.

Le ricordo che condividere un progetto comune non significa per forza accettare tutto quello che dall’alto viene proposto, e/o molte volte imposto, e se per Lei collaborazione significa accettare sempre e comunque le Vostre scelte senza possibilità di replica siamo ben lontani da obiettivi comuni.


Non è corrispondente al vero che il Comitato di Quartiere Braida non ha mai avanzato proposte concrete, ne ha avanzate molte ,e molte anche con l’avvallo di organizzazioni di immigrati operanti sul territorio.


Vorremmo ricordargliene alcune:

– Istituzione di corsi di lingua Italiana per stranieri

– Istituzione di corsi di educazione civica (Storia ,cultura diritti e doveri)

– Videosorveglianza nelle zone a rischio

– Proposta di acquisto immobile in Via Circon. 189 (Richiesto dal Sig. Sindaco)

– Proposta di istituzione di corsi (musica, ballo, sport,…) per il coinvolgimento di giovani in attività ricreative (proposta largamente condivisa e sostenuta da organizzazioni di immigrati presenti all’incontro)

– Coinvolgimento dei cittadini nella stesura del PSG

– Varie richieste ed iniziative per l’aumento degli organici delle forze dell’ordine operanti sul territorio.


Forse l’Assessore non si ricorda bene la riunione in cui l’Amministrazione Comunale cercò di imporre a Noi e alle altre associazioni operanti sul territorio (alcune delle quali non erano d’accordo) la festa multi etnica a chiusura della giornata delle “Moschee aperte”.


Festa già decisa ed organizzata in altre sedi (e non certamente dopo una nostra proposta), per la quale NESSUN MEMBRO DEL NOSTRO COMITATO AVEVA DATO LA SUA DISPONIBILITA’ ORGANIZZATIVA (sia per i tempi di realizzo estremamente brevi, 8gg, che per impegni di lavoro e personali già presi in precedenza).

Lo dimostra il fatto che a più riprese siamo stati contattati affinché ci fosse ,da parte nostra, una presenza anche solo formale all’evento non avendo dato disponibilità, fin dall’inizio, alla fase preparatoria e organizzativa.

Per onor di cronaca vorrei rammentarLe che alle riunioni organizzative della festa multi etnica dopo la giornata “Moschee aperte” abbiamo presenziato: con Battani F. alla 1°, con una Nostra Rappresentante poi, e per l’ultima (nonostante i rinvii) stiamo ancora cercando il locale dove si è svolta (se vuole il resoconto della serata di ricerca lo possiamo fare senza ombra di smentita).
Aver minacciato di tagliare i fondi alle associazioni che non intendono organizzare eventi a Braida (vedi articoli su stampa locale ) rappresenta il tipico esempio di collaborazione IMPOSTA e non di collaborazione condivisa.


Le ricordiamo inoltre che in alcuni incontri e/o avvenimenti la Nostra presenza era dovuta solamente ad informazioni ricevute per voci di popolo e sicuramente (al contrario di altri) non a seguito di Vostra comunicazione o invito.

Ci stupisce che persino una realtà completamente documentabile possa essere stravolta in questo modo semplicemente per cercare di giustificare delle scelte che non si ha il coraggio di presentare e di rivendicare come proprie; forse sono i continui scontri con abitanti della zona (ai quali più di una volta abbiamo assistito) ogni qualvolta si presenta a seguito di tali iniziative che Le consigliano questo atteggiamento contraddittorio ???


Rimangono comunque inevase le risposte alle nostre domande, fatte nelle opportune sedi a chi di competenza (vedi comunicazioni relative al Parco Viottolo del Lavatoio, Rispetto delle norme del regolamento Comunale, Orari e licenze dei negozi, ecc…; )

Rinnoviamo ancora una volta la Nostra disponibilità ad un PUBBLICO dibattito, rimarcando che quanto asserito, è, come da nostra abitudine, inequivocabilmente documentabile .


Comitato di Quartiere Braida