La Polizia Postale e delle
Comunicazioni dell’Emilia-Romagna ha denunciato all’Autorita’
Giudiziaria tre pirati della rete che avevano violato i sistemi
informatici di altrettante aziende, una a Sassuolo ed altre due di Forli’.

Una societa’ che fornisce servizi
internet a Sassuolo aveva subito per varie settimane illecite
intrusioni in uno dei suoi server sul quale erano ospitati e
gestiti siti web di oltre 200 aziende. L’intrusione aveva
comportato la rimozione e la sostituzione della home page dei
siti delle 200 aziende gestite, determinando a queste un grave
danno d’immagine e seri pregiudizi allo stesso provider
costretto a sospendere per oltre 15 giorni tutti i servizi
offerti in rete. Le indagini della Sezione della Polizia delle
Comunicazioni di Modena che aveva ricevuto la denuncia,
coadiuvata dal Compartimento di Bologna, hanno portato ad
individuare l’autore in uno studente minorenne, L.F.G. di 17
anni di Ascoli Piceno.


A Forli’ invece, un’azienda di servizi aveva segnalato alcuni
mesi orsono inspiegabili anomalie e malfunzionamenti della rete
informatica aziendale. Nello stesso periodo una dipendente si
era accorta che qualcuno si era indebitamente appropriato delle
sue credenziali informatiche compiendo a suo nome varie
operazioni in particolare con gestori di telefonia mobile.
L’indagine ha portato ad individuare l’autore degli episodi in
uno studente universitario di informatica, prossimo alla laurea,
ammesso a frequentare uno stage di approfondimento proprio
presso l’azienda vittima delle intrusioni. Approfittando della
sua competenza nonche’ del libero accesso ai sistemi informatici
aziendali, P.B. di anni 21 di Forli’, aveva carpito i dati
riservati dei dipendenti utilizzati poi per commettere truffe a
loro nome.


Infine negli giorni scorsi e’ stato individuato e denunciato
dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Forli’ un terzo
pirata del web, M.C. anch’egli di Forli’, di 45 anni, gia’
dipendente di una societa’ che gestisce sistemi informatici
aziendali. Uscito di recente dall’azienda dopo dissapori
personali aveva indebitamente mantenuto le credenziali di
accesso ai sistemi informatici. Presumibilmente per ritorsione
aveva cosi’ fatto accessi ai sistemi della societa’ manomettendo
e modificando i siti di alcune aziende ospitate.