Il decreto Bersani sulla liberalizzazione delle professioni rafforza la libera scelta dei consumatori e rende più concorrenziali gli assetti di mercato, favorendo l’economia e l’occupazione. E’ positivo il giudizio del Consiglio provinciale sul recente provvedimento del Governo sulla competitività che ha introdotto nuove regole per diverse categorie professionali dai tassisti, agli avvocati, ai farmacisti.

Nei giorni scorsi il Consiglio ha approvato un documento dove si sottolinea che con il decreto “si adegua il nostro paese al resto d’Europa assicurando alle professioni coinvolte una maggiore apertura e modernizzazione”. Hanno votato a favore dell’ordine del giorno la maggioranza (Ds, Margherita, Prc e Verdi), contrario il centrodestra. Sullo stesso tema è stata respinta dalla maggioranza una presa di posizione presentata da Luca Caselli (An) e Antonella Orlandi (FI) a sostegno alla protesta degli avvocati contro il decreto stesso; il documento votato da tutti i gruppi di minoranza di centro destra.

Durante il dibattito Demos Malavasi (Ds) ha affermato che “finalmente un Governo che ha avuto il coraggio di affrontare un problema reale, ora tocca al sistema assicurativo e creditizio”, un giudizio condiviso da Mauro Cavazzuti (Margherita) che però ha lamentato il rischio di “mediazioni al ribasso per calmare le proteste”.
Caselli, dopo aver sottolineato che “per la prima volta parlo da avvocato”, ha denunciato il pericolo di una dequalificazione dell’attività forense, mentre “l’abolizione dei minimi e massimi tariffari danneggia i consumatori, perché d’ora in poi gli avvocati potranno chiedere quello che vogliono. Inoltre i giovani professionisti avranno ancora più difficoltà a entrare nel mercato”.
Contrario al decreto anche Cesare Falzoni (An) perché “colpisce il ceto medio e favorisce solo le cooperative e i grandi gruppi”.
Per Giorgio Barbieri (Lega nord) il Governo “ha avuto troppa fretta. Sui taxi sono violate le competenze dei Comuni, sulle farmacie quelle delle Province, mentre i farmaci al supermercato è un favore alle cooperative vicine alla sinistra”.


Il documento approvato dal Consilgio termina con un invito al Governo affinchè la riforma dell’attività forense faccia parte di un intervento più organico sulla giustizia e al Parlamento a recepire in sede di conversione del decreto le proposte migliorative emerse nelle commissioni parlamentari.