Il 76 per cento della popolazione modenese, tre cittadini su quattro, risiede nell’area metropolitana che comprende i principali comuni della provincia e alcuni centri minori dove, però, si registrano le variazioni più significative (Bomporto e Bastiglia crescono nel 2005 rispettivamente del 2,8 e del 3,8 per cento).

Bastiglia (più 44,1 per cento) e Bomporto (più 38,8 per cento), inoltre, sono i comuni cresciuti di più negli ultimi dieci anni insieme a Serramazzoni (più 34,1), Ravarino (27,7) e Castelfranco (27,4).

I comuni dove la popolazione è in calo sono tutti nell’area montana, che comunque complessivamente registra nel decennio un aumento di oltre dieci punti percentuali. I cali più vistosi sono a Fiumalbo (meno 12,1 per cento), a Frassinoro (meno 11,8) e a Riolunato (meno 9,1).

Nell’ultimo anno ha un segno meno anche l’andamento della popolazione di Sassuolo che passa da 41.746 a 41.641 con una quota di stranieri che si ferma sotto la soglia del 10 per cento (è al 9,4), comunque superiore alla media provinciale dell’8,3.

L’aumento demografico determina anche un aumento delle famiglie che crescono di 3.999 unità (ora sono oltre 275 mila), in misura maggiore rispetto alla popolazione (più 1,5 per cento contro il più 0,8) riducendo, quindi, l’ampiezza media che oggi è di due 2,41 componenti. Tra le cause principali, spiegano gli esperti, «l’immigrazione, i nuovi comportamenti sociali e l’invecchiamento della popolazione, con la conseguente polverizzazione della dimensione familiare media». In alcune realtà montane, dove la presenza di anziani è più forte, i componenti medi di una famiglia superano di pochissimo la soglia di due. In provincia, ogni cento giovani con meno di 15 anni ci sono 154 persone con almeno 65 anni. E questo indice di vecchiaia raggiunge, appunto, i valori massimi nelle zone montane dove, in alcune realtà, si possono contare fino a quattro o cinque anziani ogni ragazzo con meno di 15 anni.

San Possidonio è il comune modenese con la più alta presenza di stranieri residenti: il 13,3 per cento sull’intera popolazione rispetto a una media provinciale dell’8,3 per cento. Sono sei i comuni che superano la soglia dei dieci stranieri ogni cento abitanti, gli altri sono: Guiglia (11,5), Zocca (11), Novi (10,9), Serramazzoni (10,7) e San Prospero (10,2).
Gli stranieri residenti sono complessivamente oltre 55 mila, quasi cinque volte in più rispetto a dieci anni fa e con una tendenza a ridurre la differenza tra i sessi: oggi si contano 116 maschi ogni 100 femmine “grazie ai ricongiungimenti familiari – spiegano gli esperti del servizio Statistico della Provincia – ma soprattutto al crescente numero di donne che immigrano senza coniuge dai paesi dell’Est europeo e che spesso rivestono il ruolo di operatrici nel campo dell’assistenza sanitaria di tipo privato”.

Il tasso di natalità tra gli stranieri è pari a 26 nati ogni mille abitanti e rappresenta oltre un quinto delle nascite provinciale del 2005.

Circa un quarto degli stranieri è minorenne e la giovane età media determina anche un tasso di mortalità che si attesta su livelli estremamente contenuti (1,1 per mille residenti).