Egregio direttore,


il suo giornale ha riportato la notizia del tragico decesso di una signora – non riesco però a non pensare a lei come a una ragazza, avendo la mia età, 31 anni – che si è tolta la vita a Soliera, lasciando orfani due bambini ed uno sgomento generale tra quanti hanno potuto apprendere e leggere del fatto.


Notizia che è divenuta tale nel momento in cui è emerso come alla base del tragico gesto – un suicidio – vi fossero (anche) ragioni di ribellione ad un costume per noi inconcepibile. E’ normale (direi doveroso) che gli organi di informazione, facendo fino in fondo il proprio mestiere, diano conto della vicenda per informare e scuotere le coscienze di quanti, come il sottoscritto, hanno a cuore i diritti di libertà delle persone, universali ed incoercibili a prescindere dalla cultura e dalla razza di ciascuno.



Mi chiedo però se ora, riportato il fatto, in nome di quello stesso diritto alla libertà e alla dignità della persona, non valga la pena abbassare rapidamente i riflettori. Oltre ad un tragico fatto di cronaca, infatti, rimangono prima di tutto due bambini



Ora sono affidati alla custodia del Comune ed alle cure di una famiglia generosa che, insieme, stanno tentando di fare loro elaborare un lutto drammatico, che merita compassione umana.


Sono certo che questa preoccupazione non sia solo mia ma anche vostra e che, assolto compiutamente un compito imprescindibile, quello all’informazione, potrete trovare ragionevole non scavare nella tragedia.


Certo che comprenderete, da padri e madri di famiglia, la delicata situazione, vi ringrazio sin d’ora di quanto potete fare.



Il sindaco di Soliera


Davide Baruffi