Il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi della Lav contro i calendari venatori che autorizzavano la pre-apertura della caccia dal 2 settembre. Lo rende noto la stessa Lav, aggiungendo che il tribunale amministrativo, avrebbe emesso 6 ‘decreti cautelari urgenti di sospensiva validi per ognuno dei calendari regionali’.

Da oggi, quindi, la caccia dovrebbe essere sospesa in Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Molise e Puglia fino al 17 settembre.

L’associazione animalista sottolinea che, in base al decreto ‘De Castro-Pecoraro’ sulla caccia del mese scorso, ”ha denunciato le numerose e gravi violazioni delle normative statali e comunitarie contenute nei
provvedimenti sulla pre-apertura della caccia delle 6 regioni. Le Regioni, infatti, hanno violato le prescrizioni sui tempi e sull iter procedurale
tassativamente stabiliti dalla legge statale 157/92 ed hanno illegittimamente disatteso tutti i rilievi tecnico-scientifici più rilevanti contenuti nei pareri dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS). La pre-apertura è stata autorizzata nonostante in queste settimane molte specie (fasianidi, anatidi, lepri, ecc.) si trovino ancora
in riproduzione e nelle fasi di allevamento dei piccoli. Grazie ai ricorsi della LAV quindi, sono salvi milioni di animali e la caccia in queste 6 regioni potrà riaprirsi solo domenica 17 settembre”.