“Pensieri in libertà su terra, semterra, libera terra. Esperienze di riscatto a partire da una agricoltura sostenibile” è il titolo dell’incontro che si svolgerà domani nello stand della Provincia di Bologna all’interno del SANA (ore 11.30 padiglione 22/B stand B/70 C/69).


L’appuntamento sarà l’occasione per mettere a confronto due esperienze, quella dei Sem Terra brasiliani e quella del progetto Libera Terra nel sud
Italia, che hanno per “oggetto” lo stesso elemento, la terra, che può essere strumento di sopraffazione o occasione di libertà, di sfruttamento
ma anche possibilità di sviluppo e di acquisto di una nuova dignità. In Brasile, il “Movimentos Trabalhadores Rurais Sem Terra” lotta infatti da
anni per tornare in possesso dei campi incolti di proprietà di pochi ricchissimi latifondisti, che hanno escluso milioni di famiglie dall’unica
possibilità di sostentamento. Nel sud Italia invece un piccolo gruppo di cooperative, grazie all’associazione Libera e all’impegno dello Stato e
degli enti locali, da alcuni anni coltiva i terreni confiscati ai mafiosi producendo pasta, vino, passata di pomodoro, olio extra vergine di oliva e
legumi biologici.

All’incontro interverranno Beatrice Draghetti, presidente della Provincia, Pamela Meier, assessore provinciale alle Attività Produttive, Guido Tampieri, sottosegretario alle politiche agricole alimentari e forestali, Humberto Oliveira, sottosegretario dello sviluppo agrario del Brasile, don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, Lucio Cavazzoni, presidente di Conapi.
Parteciperanno anche i rappresentanti delle cooperative sociali “Libera Terra” e produttori peruviani, brasiliani, costaricani, nicaraguensi e
guatemaltechi dell’associazione cooperative Sinfronteras.
Nell’occasione verrà illustrata anche un atto della Giunta, approvato lo scorso luglio, con il quale la Provincia ha aderito all’Associazione
“Cooperare con Libera Terra- Agenzia per la promozione cooperativa e della legalità”, che ha come obiettivo lo sviluppo delle cooperative che operano sui terreni confiscati alla mafia grazie alla legge n. 109/1996.