“E’ difficile parlare di pace alla vigilia dell’11 settembre, mentre migliaia di famiglie italiane sono in ansia per i figli impegnati in delicate operazioni militari nelle zone “calde” del pianeta. Ma non dobbiamo smettere di perseguire la pace, consapevoli del fatto che questo implica un’assunzione di responsabilità da parte di tutti”.

“In un messaggio inviato agli organizzatori del convegno “Rocca di pace” – in programma domani e domenica al Castello di Sestola – il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini rivolge un pensiero di «gratitudine e sostegno ai militari italiani partiti per il Libano, in una missione impegnativa e delicata. Alcuni degli oltre ottomila soldati italiani impegnati in questo momento in missioni internazionali hanno iniziato proprio qui, a Modena, il difficile cammino di operatori per la pace. Un cammino pieno di rischi e di grande responsabilità”.

Tuttavia – ricorda Sabattini – “non si può pensare di delegare al solo intervento militare la soluzione di tutti i problemi. Nessuno può chiamarsi fuori e dire: “Non è compito mio”. La pace è compito di tutti”, e richiede “l’impegno quotidiano per eliminare le diffidenze, le diseguaglianze, le ingiustizie che rischiano di diventare muri di incomunicabilità e creare anche qui, in mezzo a noi, situazioni di potenziale conflitto. I fatti di questi giorni, le difficoltà di una società che fatica ad assumere il nuovo volto multietnico, ci dimostrano che le porte chiuse non aiutano. Dobbiamo sforzarci di comprendere questa nuova realtà per poterci convivere senza conflitti”.

L’occasione per riflettere sarà l’11 settembre, quando – insieme al sindaco di Modena, ai presidenti e ai capigruppo dei Consigli comunale e provinciale e alle autorità cittadine – Sabattini commemorerà le vittime dell’attentato alle Torri Gemelle con una cerimonia in programma alle ore 11 al monumento di piazza Manzoni a Modena: “Sarà il giorno della preghiera per le migliaia di vittime innocenti della follia terroristica, ma anche il giorno per pensare a quello che ciascuno di noi può fare, e non ha ancora fatto, per costruire un mondo migliore”.