E’ stato approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale di Modena, nei giorni scorsi, l’ordine del giorno sulla violenza alle donne che chiede alla Giunta interventi concreti contro il preoccupante diffondersi del fenomeno.

Presentato da tutte le consigliere, il documento impegna la Giunta a sostenere le associazioni locali che assistono le donne che hanno subito violenze e maltrattamenti; ad agire nell’ambito culturale ed educativo, con iniziative rivolte alla scuola; a lavorare con gli organismi che tutelano l’ordine pubblico per rendere meno traumatico il percorso della denuncia e a contribuire a un’effettiva applicazione della legge che prevede l’allontanamento del convivente in caso di maltrattamenti.

La relatrice della proposta, Caterina Liotti (Ds), ha sottolineato come la prima causa di morte delle donne tra i 16 e i 44 anni, nel mondo, sia proprio la violenza subita in famiglia o da uomini a cui sono legate affettivamente e come anche in Italia un omicidio su quattro avvenga tra le mura domestiche e abbia per il 70 per cento vittime femminili. Liotti ha anche ricordato che il 90 per cento delle violenze che avvengono all’interno delle famiglie non sono denunciate.


Elena Malaguti (Margherita) ha ribadito “l’attualità scottante del problema da cui emerge la debolezza di una società che non rispetta la persona”.
Il capogruppo di Alleanza nazionale Cesare Falzoni, aderendo alla proposta, ha però evidenziato l’incidenza negli episodi di violenza”delle culture e delle tradizioni di altri paesi”.
Dello stesso parere anche Giorgio Barbieri (Lega Nord) che ha messo l’accento sulla gravità della violenza carnale “che è quotidiana e se anche non arriva a togliere la vita, rimane una ferita sempre aperta”.
Per Enrichetta Annovi (Forza Italia) è fondamentale “fare prevenzione e soprattutto aiutare le donne a non vergognarsi di ciò che hanno subito, creando le condizioni perché possano parlarne e denunciarlo”.

Franca Barbieri (Ds) ha sostenuto che il “tema della violenza non è femminile ma riguarda tutti”.
Dello stesso parere anche Andrea Sirotti (Ds) che ha anche sottolineato come sia necessario “aprire una discussione profonda sul ruolo dei mezzi di informazione in questo ambito”.

Claudia Severi, capogruppo di Forza Italia, chiedendo che il tavolo tecnico tra le istituzioni contro la violenza promosso dalla Prefettura sia aperto anche alle minoranze politiche, ha ribadito che “la difesa delle donne passa per azioni concrete come migliorare l’accoglienza della denuncia perché spesso non si sa a chi rivolgersi né come”. Un altro punto importante secondo Severi è “l’attenzione verso le donne immigrate che hanno problemi molto diversi dai nostri: bisogna trovare il modo di disincentivare i comportamenti violenti dei loro uomini”.
Stefano Lugli (Rifondazione comunista) ha proposto di inserire la questione tra quelle trattate nei piani sociali di zona.

A conclusione del dibattito è intervenuto il Presidente della Provincia Emilio Sabattini per il quale “la violenza è un problema che riguarda non solo le donne ma la convivenza civile e quindi occorre uno sforzo culturale profondo per cambiare le cose. E’ un percorso difficile – ha aggiunto Sabattini – ma che vogliamo assumere come impegno della quotidianità, così come dobbiamo lavorare per l’integrazione delle donne straniere, perché possano conoscere i loro diritti”.

Palma Costi, assessore provinciale alle Pari opportunità, ha accolto con soddisfazione l’unanimità sul documento e, dopo aver ricordato la costituzione del tavolo con la Prefettura, ha annunciato che il tema della violenza alle donne e quello dell’integrazione delle donne immigrate “diventeranno una questione condivisa da tutti gli assessorati”.