Domani, nella sala del Consiglio provinciale a Palazzo Allende, è prevista la firma del nuovo “Protocollo contro il lavoro nero e l’evasione contributiva negli appalti di opere e lavori pubblici” da parte di tutti i Comuni e delle altre stazioni appaltanti pubbliche operanti in Provincia (AUSL, Ospedale, Università, Consorzi, Bonifiche, ecc.), degli organi ispettivi e delle forze sociali.

Il cammino dell’importante intesa che introduce nei cantieri edili relativi ai lavori pubblici una più ferrea disciplina era stato promosso dalla Provincia di Reggio Emilia oltre un anno fa, con la presentazione di un primo testo sottoscritto insieme agli Organi Ispettivi di Reggio Emilia, ISPESL, Organizzazioni sindacali e alcune Associazioni datoriali (Collegio Costruttori Edili di RE; Aniem-Confapi di RE; ANCPL-Legacoop di RE; Unione Provinciale delle Cooperative; Cna; Confartigianato – Federimpresa; Gruppo Imprese Reggiane; Federazione Provinciale Coltivatori Diretti; Confesercenti) prevedendone l’estensione ai Comuni (41 vi hanno aderito) e poi alle altre stazioni appaltanti.

Il gruppo di lavoro costituito fra i firmatari del protocollo iniziale ha quindi iniziato un’opera di ulteriore approfondimento e revisione coinvolgendo in numerosi incontri tutti i Comuni (Assessori competenti e tecnici) e le altre stazioni appaltanti pubbliche, mentre nel frattempo sono intervenute alcune importanti innovazioni normative, quali il nuovo Codice degli appalti (D.Lgs.163/2006) e le sostanziali modifiche introdotte in agosto con il Decreto Bersani. Ne è scaturito un nuovo testo, frutto di un processo di concertazione con le parti sociali e di condivisione interistituzionale, aggiornato ed in grado di essere applicato senza difficoltà organizzative, recependo molte delle proposte avanzate nel corso degli incontri, nuove soluzioni condivise, altrettanto efficaci e operativamente praticabili.

“La necessità di adottare negli appalti pubblici regole e comportamenti uniformi è ormai ineludibile – afferma l’Assessore provinciale al Lavoro Gianluca Ferrari – il lavoro nero o comunque irregolare e l’evasione contributiva sono vere piaghe sociali che producono intollerabili effetti in materia di sicurezza e qualità del lavoro, alterano le regole di mercato, i rapporti economici e di concorrenza, producono effetti preoccupanti sul piano sociale, sconfinando in fenomeni malavitosi. La risposta deve passare, come prevede il testo di questo nuovo protocollo perfezionato e condiviso con le parti sociali e le istituzioni pubbliche, attraverso regole e comportamenti consentiti dal quadro normativo ma maggiormente efficaci, comuni fra tutte le stazioni appaltanti, un quadro di certezze che favorisca le imprese sane, consenta modalità generalizzate e snelle di verifica di regolarità sulle imprese aggiudicatarie e subappaltatrici, interventi correttivi tempestivi sulle patologie senza dimenticare modalità di reale collaborazione con le imprese esecutrici che assicurano comportamenti corretti”.

Maggiore trasparenza e controllo. Il nuovo protocollo provinciale contro il lavoro nero contiene una serie di misure innovative e migliorative, che vanno oltre la normativa attualmente vigente in materia di appalti pubblici, valorizza i rapporti con le imprese sane che eseguono i lavori pubblici, porta maggiore trasparenza e controllo. Consente, in caso di irregolarità o inadempimenti nella conduzione dei rapporti di lavoro, dei sub-appalti o delle misure volte a garantire sicurezza e salute dei lavoratori addetti, di mettere in atto le opportune iniziative per rimuovere tali problemi.
Controlli sui cantieri edili. Dall’ottobre 2005 gli enti ispettivi hanno aumentato i controlli “congiunti”, molto efficaci, che svolgono insieme sui cantieri edili da due all’anno a due al mese. Attraverso attività di formazione, giunta alla seconda edizione, da parte degli enti ispettivi e di affiancamento nelle ispezioni è iniziato l’impiego delle forze di polizia municipale nel controllo dei cantieri edili, che sarà esteso a tutti i Comuni nei prossimi mesi.