Stefano Bonaga, filosofo ed ex assessore di Bologna, ieri sera è stato fermato e portato in Questura in manette per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

Bonaga – secondo la ricostruzione di Romano Mignani, comandante della Polizia Munucipale di Bologna – è stato fermato in via Rizzoli verso le 20.30 da una pattuglia di tre vigili di quartiere, perchè viaggiava in motorino senza casco. Alla richiesta dei documenti da parte delle autorità, il filosofo è risultato poi sprovvisto sia di documenti
di identità che di libretto di circolazione. A questo punto, è subentrata come sanzione accessoria anche il sequestro ai fini di confisca del motorino, da cui Bonaga non è voluto scendere. Visto che l’episodio aveva incuriosito molti passanti e i toni si
erano fatti accesi, i vigili hanno chiamato rinforzi, e sul posto sono intervenute prima un’altra pattuglia con due persone a bordo, poi una terza auto con l’ispettore esterno. E’ stato necessario quindi l’intevento di 8 autorità per far scendere dal motorino Bonaga, che è stato poi fatto stendere per terra, ammanettato eportato in Questura, dove è stato rilasciato dopo numerosi verbali.

A chi chiede se non sia stata un’esagerazione ammanettare una persona trovata senza casco in motorino, il comandante Mignani risponde: ”Questo
lo stabilirà l’autorità giudiziaria”. Mignani ha definito l’operato dei suoi uomini “corretto in un contesto complicato”.

Sebbene Bonaga sostenga di essere stato fermo, due vigili sono stati accompagnati al Policlinico Sant’Orsola Malpighi dopo l’accaduto. Una
vigilessa ha riportato contusioni al polso per 15 giorni di prognosi, e un vigile contusioni a spalla e ginocchio per 7 giorni di prognosi.
Secondo la polizia municipale, Bonaga è stato aiutato da un amico, che, allontanatosi in un primo momento, è poi ritornato per prendere parte alla rissa.
Quest’uomo è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e mancata esibizione di documento di identità.