Negli ultimi 5 anni gli acquisti on line hanno raggiunto almeno 153 milioni di euro, ma la cifra è probabilmente sottostimata. E’ quanto risulta da una indagine realizzata dalla società specializzata Gmpr Group per conto del Corecom (comitato regionale per le comunicazioni) sui canali di vendita alternativi a quelli tradizionali.


Secondo la ricerca, gli acquisti via web si concentrano in gran parte a Bologna (per un valore di oltre 147 milioni 250.000 euro), seguita da Modena (5.708.600 euro), Reggio Emilia (124.000 euro) e Parma (29.000).

Un quadro indicativo perché non riguarda tutte le province ed è tracciato in base ai fatturati dichiarati dalle società che vendono online, alcune delle quali (ad esempio quelle interpellate nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena) non hanno voluto diffondere il dato per motivi legati alla propria strategia aziendale (inoltre ai dati su Parma e Reggio mancano gli anni 2001 e 2002).

In base ai riscontri ottenuti comunque, il 77% dei portali ha registrato un forte aumento delle vendite. A usare di più questo canale sono i giovani che acquistano per lo più abbigliamento, musica ed elettronica.
A registrate una battuta d’arresto sono state invece le televendite che, sempre nel periodo 2001-2005, hanno realizzato un fatturato di circa 26 milioni di euro.
E’ in crescita invece il segmento delle compravendite attraverso la carta stampata con un fatturato di circa 15 milioni di euro.

Gmpr Group ha pure fatto l’identikit del consumatore-tipo di acquisti a distanza: è donna (60% degli acquirenti), ha una età sui 36-45 anni e risiede nelle province di Bologna e Modena. Sempre secondo l’indagine (condotta con 5.000 interviste telefoniche su un campione di 500 emiliano-romagnoli over 18) il canale privilegiato è l’e-commerce (40% degli interpellati), seguono i cataloghi (37%) e, a grande distanza, le televendite (1,5%).