Gli immigrati che soggiornano regolarmente in Italia per almeno cinque anni potranno ottenere un “permesso per soggiornanti di lungo periodo”. L’anticipo di un anno dei tempi necessari per accedere alla carta di soggiorno, deciso dal Consiglio dei ministri, è giudicato positivamente da Gianni Cavicchioli assessore provinciale con le deleghe per il Lavoro e l’Immigrazione, diversamente però dal provvedimento che prevede la distribuzione alle Poste dei permessi di soggiorno.


“La novità sulla carta di soggiorno, decisa insieme a una semplificazione delle norme sui ricongiungimenti familiari, contribuisce a snellire le procedure in ambito europeo – spiega Cavicchioli – senza per questo rinunciare alle dovute garanzie sulla sicurezza”.
La carta di soggiorno di lungo periodo, infatti, é “a tempo indeterminato”, ma può essere revocata, in base al decreto, in diversi casi, tra i quali l’espulsione; l’acquisto fraudolento; la sopravvenuta pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica e l’assenza dal territorio dell’Unione europea per un periodo di dodici mesi consecutivi. Gli stranieri con permesso di soggiorno di lungo periodo in un altro stato membro, inoltre, “non possono essere ammessi in Italia se pericolosi per l’ordine o la sicurezza dello Stato”, con valutazione “ampia che tenga conto anche di profili di pericolosità che non emergano da provvedimenti formali”.

Critico, invece, l’assessore Cavicchioli, sulle nuove procedure per il rilascio dei permessi di soggiorno: “Rispetto agli obiettivi di semplificazione burocratica e di agevolazione delle regolarizzazioni, appare incomprensibile il coinvolgimento delle Poste non rappresenta la soluzione adeguata, sarebbe stato molto più utile prevedere un ruolo degli enti locali, proprio come avevamo concordato a Modena, insieme a Comuni e Questura, anche con l’obiettivo – aggiunge Cavicchioli – di togliere oneri burocratici alle forze dell’ordine per concentrare il loro impegno nell’attività di controllo e repressione a tutela della sicurezza di tutti”.