Coltivatori che diventano anche produttori di energia elettrica o termica utilizzando biomasse di origine agricola e forestale. Il vantaggio è duplice: per l’azienda agricola che può in questo modo integrare il proprio reddito e per l’ambiente grazie all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

Lo prevede il bando pubblicato dalla Regione Emilia Romagna che mette a disposizione un milione e mezzo di euro per la concessione di contributi a favore di imprese agricole che intendano realizzare questi tipi di impianti. Le domande vanno inviate entro venerdì 26 gennaio 2007 alla Direzione generale Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, servizio aiuti alle imprese (viale Silvani n. 6 – 40122 Bologna). Per informazioni: Agrimodena dell’assessorato provinciale all’Agricoltura.

In provincia di Modena, allo state attuale, esiste solo l’impianto di biogas di Spilamberto, ma negli ultimi mesi, in vista del bando, si sono sviluppate anche altre ipotesi che ora, con i contributi regionali, possono ambire a diventare realtà. Il bando regionale, infatti, punta in particolare a sostenere lo sviluppo di significative di esperienze pilota di filiere energetiche “corte”, cioè con imprese agricole che contemporaneamente svolgono la funzione di produttrici della materia prima da trasformare (pioppo, salice, sorgo o altre coltivazioni dedicate), che ne gestiscono la trasformazione in energia e che poi vendono l´energia in tale modo prodotta. Esperienze dunque fortemente legate al territorio e alla multifunzionalità delle moderne imprese agricole.

Gli impianti di produzione energetica così realizzati non dovranno superare 1,5 MW di potenza elettrica installata, in analogia a quanto è già stato realizzato in diversi altri paesi europei. I contributi potranno interessare sia la fase di impianto, che la fase di consegna dell’energia, che la gestione dei residui di processo e saranno pari al 35 per cento (aumentabile al 40 per cento nelle aree di montagna o svantaggiate) della spesa massima ammissibile fissata in mezzo milione di euro per le aziende singole e in un milione e mezzo per quelle associate.