Incidenti stradali in calo in Emilia-Romagna, più che nel resto d’Italia: nel 2005 sono stati 21.929, con una diminuzione del 6,8% rispetto al 2004 (la media nazionale ha registrato un -1,8%); 555 le vittime, con un calo del 6,9% (596 del 2004) superiore al dato nazionale (-4,7%). Meno feriti, infine: lo scorso anno sono stati 30.161 sulle strade della regione (32.414 del 2004, e quindi – 6,9%, mentre la media nazionale si è fermata a un -2,7%).

Risultati importanti (la fonte è Asaps, Associazione sostenitori amici polizia stradale, che ha rielaborato dati Aci/Istat), su cui occorre però continuare a lavorare. In quest’ottica Regione Emilia-Romagna – Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza, rappresentanze regionali delle autoscuole, Aci e Cna hanno sottoscritto oggi un Accordo di programma per la preparazione alla guida degli utenti della strada, in primo luogo giovani e giovanissimi.

“Si tratta di un passaggio importante, tutt’altro che formale – ha sottolineato l’assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Emilia-Romagna Alfredo Peri – . A noi interessa trasmettere soprattutto ai giovani, dal momento che rappresentano la stragrande maggioranza di coloro che acquistano la titolarità per condurre sia un ciclomotore sia un’auto, la necessità di maturare una maggiore responsabilità, e quindi più coscienza del mezzo e delle condizioni in cui si guida. E’ evidente a tutti che muoversi oggi significa fare i conti con un ambiente molto più pericoloso; in questo contesto la patente non è un pezzo di carta, ma un pezzo di coscienza: vorremmo che fosse concepita così”.

“L’accordo firmato oggi è unico in Italia – ha ricordato Emanuela Bergamini Vezzali, presidente dell’Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza della Regione Emilia-Romagna – . Auspico possa diventare presto una realtà anche nelle altre regioni”. Nel 2005, i neopatentati in Emilia-Romagna sono stati circa 53.300 (11.700 per la patente A, 41.600 per la patente B); non solo giovanissimi, ma anche persone che hanno conseguito un secondo titolo di guida. A questi si aggiungono i 24.100 ragazzi che hanno ottenuto il “patentino” per la guida del ciclomotore (dati Ministero dei Trasporti). Da anni la Regione è impegnata a promuovere e sviluppare la cultura della sicurezza stradale, intesa come convivenza civile indirizzata al rispetto delle regole del Codice della strada: tramite l’Osservatorio ha attivato accordi e intese con le scuole e gli enti locali, sviluppando una rete di relazioni tra tutti i soggetti, istituzionali e non, interessati alla sicurezza stradale. Anche le autoscuole della regione (446 in tutto, di cui 93 a Bologna e provincia) partecipano attivamente, consapevoli del ruolo che possono svolgere nella preparazione alla guida di tutti gli utenti della strada, in particolare modo dei giovani: molte sono già impegnate, in forma non “sistematica”, insieme a Regione, scuole, Province, Comuni, enti e associazioni, in sperimentazioni di alto livello sia per quanto riguarda l’acquisizione del certificato di idoneità alla guida del ciclomotore, sia per la preparazione alla guida della “prima patente”, sia per l’aggiornamento degli adulti in merito alle innovazioni introdotte dal Codice della strada e dagli interventi di riorganizzazione del sistema della viabilità.

L’Accordo siglato oggi intende valorizzare le “buone pratiche” già esistenti, ma anche attivare nuove sperimentazioni. Già dall’inizio dell’anno prossimo, l’impegno è quello di preparare i giovani per renderli più sicuri ed esperti nella guida, contribuendo in questo modo a contrastare il fenomeno delle stragi notturne. La Regione, infatti, d’intesa con il mondo della scuola e con gli enti locali, ha più volte avviato e sostenuto iniziative di preparazione alla guida dei giovani non solo all’insegna dei comportamenti corretti: una maggiore conoscenza del mezzo e del sistema della viabilità, oltre a vere e proprie prove pratiche di guida-preventiva, sono alcuni punti fondamentali del programma regionale. Nello specifico, l’Accordo prevede una fase di tipo “conoscitivo” – verifica degli accordi in atto tra le diverse amministrazioni e le autoscuole, sia per la preparazione all’acquisizione del “patentino” che per la preparazione alla guida per i giovanissimi; verifica delle sperimentazioni più significative non solo indirizzate ai giovani – e una fase di tipo “formativo”: seminari provinciali per gli insegnanti di scuola guida, materiale informativo sui temi fondamentali della preparazione alla guida dei giovani (alcool e guida sicura, guida notturna, stress, condizioni atmosferiche, colpo di sonno), e la promozione di un rapporto di collaborazione fra insegnanti delle autoscuole e famiglie per acquisire maggiori conoscenze sulle aspettative dei giovani.

Ci sarà, parallelamente, una fase “operativa” di preparazione dei giovani all’acquisizione della patente: in collaborazione con esperti delle diverse amministrazioni ed enti interessati, saranno affrontati i temi del programma regionale “Non solo quiz” e introdotti i temi dell’alcool, delle droghe, dello stress alla guida; verrà distribuito materiale informativo sulle cause di incidenti stradali e saranno effettuati questionari sulle principali esigenze formative dei giovani. Gli istruttori delle autoscuole predisporranno un programma (nell’arco di 8/10 ore) di prove-guida per aiutare i giovani a condurre i veicoli nel migliore dei modi e superare l’esame della patente; verranno proposte modifiche al programma di guida dopo aver acquisito informazioni sia dalla famiglia, che dagli insegnanti e/o dai questionari, in relazione ai comportamenti alla guida, alle attese dei giovani, alle caratteristiche di guida, personalizzando il singolo percorso. Alle famiglie, e ai giovani che accettano un percorso formativo nelle autoscuole che inseriscono nel programma i punti previsti dall’Accordo, verranno messe a disposizione, a titolo gratuito, 3 ore specifiche per guida notturna, guida in grandi raccordi o rotatorie e/o in autostrada. L’Osservatorio, a sua volta, organizzerà azioni formative e informative dedicate agli insegnanti delle autoscuole, con la partecipazione di docenti ed esperti dei diversi settori, e iniziative di sensibilizzazione, rivolte agli enti locali, alle associazioni e alle aziende interessate, per proporre accordi e intese territoriali.