Traffico illecito di rifiuti, truffa e corruzione sono i capi d’accusa con cui sono stati arrestati i vertici della ditta Battelli Recuperi di Formigine, il titolare e il figlio, un ruspista ed un’addetta alla pesatura dipendenti di Hera Modena nell’ambito di un’indagine del Corpo Forestale dello Stato.


L’operazione “EcoFarsa” è scattata questa mattina: eseguite 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 2 ai domiciliari a carico di 2 dirigenti dell’impianto per il trattamento dei rifiuti di Formigine, e di 2 dipendenti della discarica gestita da Hera Spa, la società a capitale pubblico che, ha precisato attraverso una nota, ha collaborato attivamente con gli inquirenti e non è in alcun modo coinvolta nelle indagini.


L’impianto non è stato sequestrato.

”La truffa non ha avuto alcun
impatto di carattere ambientale, poiche’ ha interessato rifiuti non pericolosi, che sono stati smaltiti in un impianto assolutamente idoneo e autorizzato allo scopo”. E’ il messaggio con cui Hera e’ intervenuta sul merito dell’operazione.
”Hera ha collaborato attivamente con le forze dell’ordine sin dall’inizio dell’indagine, nel luglio 2005, quando ancora non era iniziato il processo di incorporazione di Meta in Hera, affinche’ fosse fatta piena luce sulla vicenda, a tutela della reputazione dell’azienda e dei suoi lavoratori. Le 4 custodie cautelari eseguite sono a carico di due dirigenti di una societa’ estranea ad Hera e di due dipendenti Hera. Cosi’ come hanno affermato gli inquirenti, il Gruppo Hera e’ parte lesa, essendo stato anch’esso vittima del raggiro ed avendo subito ingenti danni economici causati dal traffico illecito di rifiuti”.