La decisione di iscrivere Mario Scaramella nel registro degli indagati della Procura di Bologna è stata presa dal Procuratore Capo Enrico Di Nicola e dal Pubblico Ministero Paolo Giovagnoli sulla base di quanto dichiarato dall’ex consulente della commissione Mitrokin lo scorso 30 gennaio nell’ambito dell’inchiesta su un presunto traffico di uranio.

All’epoca Scaramella parlò ai magistrati di un presunto traffico di barre di uranio ad opera di ex agenti del Kgb tra Rimini e San Marino che poteva essere usato per fini di terrorismo. Una vicenda sulla quale la procura di Rimini aveva aperto un’inchiesta, in cui erano indagate 4 persone, ed ereditata poi dalla procura felsinea che, però, non trovò riscontri.
La valigetta con le barre di uranio non è stata mai trovata e i quattro indagati non sembravano avere “lo spessore dei trafficanti”.
L’ipotesi di accusa per Scaramella è quella di aver fornito false informazioni ai magistrati.