“Ormai la vertenza dei giornalisti va avanti da mesi e sta diventando un problema serio. Il Gruppo Consiliare dei Comunisti Italiani manifesta piena solidarietà a questa categoria di lavoratori.
Non è una questione di soldi. Assolutamente, è un problema che riguarda la flessibilità e il lavoro sotto ricatto. La Fieg, l’associazione degli editori, ha deciso di andare fino in fondo e dare un colpo alle garanzie per le redazioni giornalistiche in modo da avere mano libera”.


“Non è che la situazione del pluralismo in Italia sia eccelsa e tuttavia gli editori vogliono disfarsi di questi fastidiosi impiccioni che nelle redazioni, a volte e sempre più raramente, vogliono fare di testa loro.
Una manodopera precaria e flessibile, che vive sotto il costante ricatto del rinnovo del posto di lavoro è particolarmente malleabile.
E così i giornali sono sempre più sotto il ferreo controllo degli editori.
E’ ormai evidente che l’obiettivo è quello di arrivare ad avere una sorta di uffici marketing permanenti al posto di gente che dovrebbe andare a cercare notizie e verificarle.
Così la deriva dell’informazione emozionale e spettacolare (che da profitti e porta pubblicità) cresce sempre di più.
I giornalisti oggi sono divisi in tre grandi fasce: la prima quelle delle grandi star strapagate, la seconda quella di un’ampia fascia di stipendiati che campano dignitosamente, la terza un numero impressionante di precariato, che cresce a dismisura e cresce soprattutto nell’editoria locale, nelle radio, nei siti web.
Ma ora gli editori vorrebbero estendere questo modello a tutto il resto del panorama informativo.

Per queste ragioni il PdCI è al fianco di questa categoria di lavoratori in lotta per i propri diritti e per una informazione libera e plurale”.

(Dichiarazione di apertura del Consigliere provinciale Giovanni Venturi – Capo Gruppo del PdCI, nel Consiglio odierno)