Riportiamo il testo pervenuto in redazione della lettera aperta inviata dal Circolo Legambiente “Chico Mendes” di Formigine, dal Circolo Legambiente Modena e dal Circolo Guardie Ecologiche Legambiente Modena al Ministro delle Infrastrutture, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, al Ministro dei Trasporti, all’Assessore Regionale ai Trasporti, alla Provincia di Modena, ai Sindaci dei Comuni di Sassuolo, Formigine, Modena e Campogalliano.


Secondo quanto riferito dalla stampa locale, nei mesi scorsi il Ministro delle Infrastrutture On. Di Pietro si sarebbe impegnato ad approvare il progetto definitivo della bretella autostradale Campogalliano – Sassuolo, da finanziare coinvolgendo soggetti privati attraverso la cosiddetta “finanza di progetto”.

Con la presente ribadiamo ancora una volta la nostra totale contrarietà a questa ipotesi autostradale, che riteniamo:




· Inutile, in quanto si tratterebbe di un doppione rispetto alla Modena-Sassuolo urbana, superstrada a 4 corsie esistente il cui tracciato è parallelo a quello della bretella, a distanza di pochi km da essa;



· Sbagliata, perché la sua realizzazione rappresenterebbe nei fatti una pietra tombale sugli obiettivi di trasferimento di una parte rilevante del traffico merci sul meno impattante trasporto ferroviario, vanificando i potenziamenti previsti a servizio del comprensorio ceramico;



· Dannosa per l’ambiente e la salute dei cittadini, perché in prospettiva aggraverà, invece di risolverli, i già insostenibili problemi di inquinamento e congestione del comprensorio;


· Dannosa per il territorio, perché impatterà pesantemente con aree naturalistiche di pregio, con Siti di Importanza Comunitaria (come l’Oasi Faunistica di Colombarone) e con l’asta fluviale del Secchia, sottraendogli aree vitali per le esondazioni in un territorio particolarmente vulnerabile che ospita le falde più importanti della provincia, da cui attinge anche l’acquedotto di Modena;



· Non prioritaria, in quanto con la esistente Modena-Sassuolo, già raccordata con il sistema tangenziale di Modena, è già stato risolto il problema del collegamento del distretto ceramico con la rete autostradale, mentre rimane invece irrisolto il grave problema della logistica e della mobilità interna al comprensorio e la realizzazione delle infrastrutture utili di cui è in attesa da tempo il territorio e verso le quali andrebbero dirottati i finanziamenti disponibili.



La totale contrarietà di Legambiente e delle altre Associazioni ambientaliste a questo progetto – oltre che nel merito – è relativa anche al metodo inaccettabile con cui è stato condotto l’iter di approvazione, avviato dal Governo Berlusconi attraverso la cosiddetta “Legge Obiettivo”.


Come si evince anche dal ricorso al T.A.R., presentato a suo tempo dal WWF Italia ed attualmente ancora pendente, l’iter di approvazione del progetto e la valutazione di impatto ambientale sono gravemente lacunosi, mentre il diritto dei cittadini ad avere trasparenza, informazione preventiva e partecipazione è stato nella pratica sospeso.



Con l’esposto allegato – che abbiamo già trasmesso al Ministero dell’Ambiente e del Territorio in data 29/8/06 – portiamo alla Vostra attenzione la purtroppo lunga serie di vizi nell’iter di questa infrastruttura, che sono alla base della nostra richiesta di sospensione del progetto e di redazione e pubblicazione di una nuova e completa valutazione di impatto ambientale, in quanto riteniamo che la trasparenza, la correttezza dell’iter amministrativo e la partecipazione dei cittadini non possa essere calpestata neppure dalle cosiddette “grandi opere”.


Soprattutto, come in questo caso, quando non sono necessarie.