Sale a 24 il numero degli indagati nell’inchiesta sull’esplosione della palazzina di San Benedetto del Querceto che, il 23 dicembre scorso, dopo una fuga di gas, ha provocato la morte di cinque persone. I due nuovi indagati sono i titolari di ditte che avevano avuto in subappalto parte dei lavori per la metanizzazione della Valle dell’Idice.

I primi avvisi notificati, 21, riguardavano persone che ricoprono diversi ruoli in Hera Bologna Srl, e nelle imprese che ebbero l’appalto per realizzare la rete del metano. Mentre l’ultimo giorno dell’anno i magistrati avevano fatto recapitare un avviso di garanzia al titolare di un’altra ditta in subappalto.

I 24 avvisi si sono resi necessari per l’udienza di conferimento dell’incarico ai due esperti nominati dai pm per le consulenze tecniche, impiantistica e geologica, che si terrà giovedì.
Intanto oggi in Procura il direttore generale di Hera Bologna srl, Angelo Bruschi, ha consegnato parte dei documenti richiesti dai Pm e relativi agli archivi della vecchia Acoser ora gestiti da Hera.

L’inchiesta, che ipotizza i reati di disastro colposo, omicidio colposo plurimo e crollo colposo, vuole anche capire in modo ufficiale se ci sono state, come pare, nuove fughe di gas nella valle del’Idice nei giorni successivi all’esplosione di San Benedetto del Querceto. In questo caso potrebbe esserci una causa geologica dei danni alla rete.
Tra gli aspetti tecnici verrà considerato pure quello riguardante i manometri che registrano i picchi di pressione della rete e che indicano eventuali anomalie.