I Carabinieri della Compagnia di San Giovanni in Persiceto e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Bologna hanno controllato, nella mattina di ieri due aziende di industria meccanica ubicati a San Matteo della Decima e Crevalcore (loc. Palata Pepoli). All’atto dell’ingresso nelle ditte i militari hanno trovato 15 persone in tutto, tra titolari delle aziende e operai.

Tra i lavoratori, 8 sono risultati sprovvisti di permesso di soggiorno di cui 2 (Z. Y. Z., 45 anni, e P. H. S., 33), già colpiti nel 2005 da decreti di espulsione dal territorio nazionale, sono stati arrestati per inosservanza del predetto ordine. Gli altri 6, invece, sono stati nel pomeriggio accompagnati presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Bologna per la notifica dei relativi provvedimenti di espulsione. In questa circostanza, a differenza dei laboratori tessili in cui vi è equilibrio tra i due sessi, i lavoratori erano esclusivamente uomini con un’età compresa tra i 33 e 45 anni.


Inevitabilmente sono stati quindi adottati provvedimenti anche nei confronti dei due titolari delle aziende (Q. Y., donna, 29 anni, e X. W., uomo, 26): sono scattate denunce per “sfruttamento della manodopera clandestina” e “favoreggiamento della permanenza di clandestini nel territorio nazionale” (è stato infatti accertato che agli operai veniva anche garantito vitto ed alloggio all’interno di locali attigui alle stesse fabbriche). I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno inoltre applicato pesanti sanzioni amministrative: al titolare della ditta di San Matteo della Decima sono state elevate sanzioni per € 27.840 per avere assunto lavoratori in nero (non trascritti sugli appositi registri) e per infrazioni in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro, mentre la ditta di Crevalcore dovrà pagare una somma di € 9.901.


Gli arrestati, dopo essere stati custoditi all’interno delle camere di sicurezza della Compagnia di San Giovanni in Persiceto, saranno processati per direttissima.