Erano molti i cittadini, le associazioni, gli imprenditori, che hanno partecipato alla presentazione del percorso di progettazione urbanistica che porterà all’approvazione del Piano Strutturale Comunale.

Davanti ad un platea attenta, l’arch. Piero Vignali, responsabile dell’ufficio di Piano dell’associazione Intercomunale Reno Galliera, ha illustrato i caratteri salienti del “documento preliminare”, cioè di quell’insieme di valutazioni in campo urbanistico, ambientale, produttivo, che definiscono la cornice entro la quale gli 8 comuni della Reno Galliera tracceranno i rispettivi PSC, strumenti di programmazione dello sviluppo che subentrano al Piano Regolatore.

Secondo le indicazioni del documento preliminare, dunque, lo sviluppo degli insediamenti dell’area Reno Galliera avverrà principalmente lungo l’asse rappresentato dalla linea ferroviaria Bologna – Ferrara, valorizzando quindi la prospettiva del Servizio Ferroviario Metropolitano come punto nevralgico della mobilità nei prossimi anni, quando verrà terminata l’edificazione di circa 2000 alloggi previsti dai vecchi piani regolatori ed inizierà la realizzazione di altri 4000 alloggi contemplati dal documento preliminare, peraltro con una quota di edilizia sociale destinata all’affitto calmierato. I nuovi poli produttivi di questo spicchio di pianura, realizzati secondo criteri europei di sostenibilità ambientale, troveranno collocazione a Funo-Stiatico, Argile-Pieve, oltre al limitrofo Altedo, mentre i poli produttivi esistenti – Castel Maggiore, S.Pietro in Casale, Galliera – verranno consolidati.
Una grande area di rispetto ambientale caratterizzerà il lungo-Reno da Castel Maggiore sino a Galliera, mentre altre aree di rispetto saranno lungo il canale Navile e nella parte di pianura nord prospiciente il Reno, accompagnate da una estesa rete di piste ciclabili.

A Castel Maggiore, le aree di espansione residenziale, accompagnate dallo sviluppo di un’opera importante per la mobilità quale la strada Nuova Galliera, troveranno luogo nella parte nord, ai lati della ferrovia, in una pianificazione concertata col limitrofo comune di Argelato che prevede anche la realizzazione di servizi comuni (scuole, polo sanitario). Mentre verrà recuperata l’area di Ronco con l’antica chiesa, verrà ampliata la zona destinata all’impiantistica sportiva di Via Lirone, verrà prevista la possibilità di riallocare le residue attività artigianali e produttive ancora presenti nell’abitato, creando la possibilità di una modesta espansione delle aree produttive.
Una operazione complessa, quella della progettazione dello sviluppo residenziale, produttivo e ambientale, di un’area di quasi 70.000 abitanti destinati ad aumentare fino a oltre 80.000, che il Sindaco Marco Monesi e l’assessore all’urbanistica Francesco Baldacci hanno voluto collocare in modo nuovo in un percorso di confronto con i cittadini, gli imprenditori, le categorie, al fine di avviare una riflessione collettiva sullo sviluppo che possa portare all’approvazione di un piano Strutturale Comunale largamente condiviso.

E il confronto già oggi non è mancato: interventi pregnanti che hanno contribuito a chiarire molti aspetti , quali quello del rapporto con le entità territoriali limitrofe, l’urgenza del rafforzamento del Servizio Ferroviario Metropolitano, l’identità stessa di un territorio, quello di Castel Maggiore, che è una porta di comunicazione tra l’area metropolitana bolognese e la pianura nord verso Ferrara.
Marco Monesi ha anche sottolineato l’importanza della progettazione sovracomunale ai fini di una perequazione dello sviluppo e del suo impatto: solo una programmazione di ampio respiro geografico e temporale permetterà di coniugare l’aumento della popolazione residente, l’aumento degli insediamenti produttivi, con la qualità della vita, la tutela dell’ambiente in cui viviamo, le esigenze di mobilità di migliaia di persone.