Industria agroalimentare, prodotti tipici e nuove modalità di tracciabilità. Sono i temi al centro del secondo seminario sui distretti industriali in programma per giovedì 25 febbraio, alle ore 18, nella sede della Cna di Castelnuovo Rangone (piazza Brodolini 12).

L’iniziativa si colloca nel quadro dei seminari di distretto promossi dall’assessorato agli Interventi economici della Provincia di Modena e da Aster in collaborazione con Università di Modena e Reggio Emilia, Regione, associazioni imprenditoriali e Demo-Sipe.

L’incontro ha l’obiettivo di fornire alle industrie del settore alimentare, e in particolare a quelle legate alla produzione e commercializzazione del prodotto tipico, strumenti innovativi per promuovere e qualificare il prodotto attraverso una completata conoscenza dei processi e delle caratteristiche.

Enzo Bertoldi di Aster presenterà la rete ad alta tecnologia dell’Emilia Romagna, mentre Gabriella Gualandi, anch’essa di Aster, illustrerà gli incentivi alla collaborazione tra il sistema ricerca-imprese. Su prodotto tipico e tracciabilità sono previsti gli interventi di Maddalena Rossi, della facoltà di Bioscienze e biotecnologie dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Antonio Dossena dell’Università di Parma e di Giuseppe De Giovanni, esperto di legislazione alimentare.

A fine 2005 in provincia di Modena il settore agroalimentare contava complessivamente circa 1.450 imprese per un totale complessivo di 11.110 addetti (dati Camera di commercio). Di queste imprese circa 850 pari al 61 per cento del totale, realizza produzioni alimentari per il pubblico e sviluppa un’occupazione intorno ai 2.900 addetti, poco più di un quarto dell’intero settore. Sono imprese generalmente di piccola e piccolissima dimensione (in media occupano 3,4 addetti), e vendono le proprie specialità quasi esclusivamente al consumatore finale.

Le imprese che operano nell’industria agro-alimentare vera e propria sono invece all’incirca 530 con una occupazione stabile pari a 8.400 addetti, il 75 per cento del totale. A essi si sommano circa 1.600 lavoratori stagionali, per una occupazione complessiva pari a 10mila unità.

Nel 2005 il giro d’affari sviluppato ammonta a 3.772 milioni di euro (di cui 2.732 milioni di euro da attribuire al comparto carni e salumi), con una quota di export pari al 13 per cento della produzione complessiva.