Stamane una rappresentanza della Filcams Cgil ha visitato il Cpt di Modena. “Vogliamo ringraziare il Senatore Grassi e l’Onorevole Mungo di Rifondazione Comunista, per averci consentito di incontrare Andrea, la ragazza moldava di 25 anni reclusa da oltre una settimana nel Centro di Permanenza Temporaneo di Modena” – dichiara la Filcams Cgil in una nota -.


Sul suo caso la stessa Filcams ed il Centro Lavoratori Stranieri della Cgil avevano scritto qualche giorno fa al Presidente della Repubblica.
Come si ricorderà la ragazza era stata fermata dalla Polizia in seguito ad un furto di alimentari presso il supermercato In’s di Carpi che, dopo
averne verificato lo stato di clandestinità, l’aveva trasferita presso il Cpt di Modena.

“Vogliamo qui riportare quanto Andrea ci ha raccontato stamattina” – scrivono Filcams e Centro Lavoratori Stranieri Stranieri Cgil -.

Sono partita dalla Moldavia a settembre, dopo avere pagato 4000 euro per venire in Italia a lavorare. L’ho fatto perché mio marito mi ha abbandonata, ed ho una bambina di 8 anni
che si è gravemente ustionata. I soldi mi servono per pagare una serie di interventi al viso ed ad un braccio.
Ho camminato per due settimane, di notte, attraverso i campi e le montagne, fino a che non sono arrivata in un luogo di cui non so il nome, dove con un’auto sono entrata in Italia. A Padova mi hanno detto di prendere il treno per Modena, dove sarei dovuta andare al parco a cercare lavoro.
Lì mi è stato proposto un lavoro di due mesi presso un anziano di Carpi, in sostituzione di una badante che rientrava temporaneamente in patria.
Ho lavorato 24 ore al giorno, tranne il pomeriggio della domenica per 800 euro al mese, che ho mandato quasi interamente in Moldavia per pagare il prestito di 4000 euro ed il mantenimento della bambina.
Rientrata la badante che sostituivo mi sono trovata senza lavoro e senza casa.
Per qualche giorno sono stata ospitata, soltanto nelle ore notturne, da una connazionale. Di giorno camminavo per Carpi.
Ho finito i soldi, e spinta dalla fame sono entrata in un supermercato, rubando un pacchetto di biscotti ed un salame.
Sono stata fermata dalla Polizia e portata al Cpt.
Non voglio tornare in Moldavia, perché ho tanto bisogno di lavorare per pagare l’intervento per mia figlia
”.

“Nel corso della visita al Cpt – continua la Filcams Cgil – abbiamo verificato la presenza di altre due
donne dell’Est Europa, entrambe impegnate nell’assistenza familiare (badanti).
Una di queste, da 4 anni in Italia, ci ha riferito che a seguito del ricovero dell’anziano che assistiva è stata denunciata dalla famiglia per lo stato di clandestinità, al solo scopo di non pagarle le spettanze.
L’altra, Natasha, da 10 mesi assistente familiare in Italia, è stata fermata in stazione nel suo giorno di libertà, e portata al Cpt.
Sono vicende che non possono che indignarci, e che rendono evidente la necessità di una profonda modifica della legislazione italiana in materia
di immigrazione.
La chiusura al più presto dei Centri di Permanenza Temporanei sarebbe un positivo segnale in questo senso”.

Filcams Cgil – Centro lavoratori stranieri Cgil Modena